Lo specchio magico

Lo specchio magico

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Settimanale di favole inedite a cura di M. Vittoria Grassi

Le favole di MVG

Lo specchio magico
Questa nuova storia deve anzitutto ringraziare i favolosi Mony & Jack, miei fedeli seguaci, che mi stimolano non solo a proseguire i racconti ma anche a renderli più ricchi e completi. Dunque, ricordate la fuga dei sette nanetti e dei due fratelli Bianchel e Netel dalla malvagità della matrigna? Nella storia, come astutamente i miei lettori hanno intuito, aveva un suo compito importante lo specchio magico, che – stanco dei soprusi e della prepotenza della padrona – aveva incoraggiato la fuga. Purtroppo lo specchio era caduto a terra e si era molto ammaccato, anzi in più punti crepato, ma lo spirito che lo animava era rimasto vivo e vegeto, tanto da aggregarsi alla fuga dei 9, che così erano diventati 10. Per la verità il povero specchio (e relativo spirito magico) non era più molto in forma, tanto che aveva deciso di andare in pensione e si era fatto depositare da Netel ai margini del bosco, vicino ad un magnifico cespuglio di more, sotto un albero rigoglioso. Lì se ne stava tranquillo a rimuginare sulla sua lunga carriera e a rimettersi in sesto, perché – come sappiamo – sapeva esprimersi, prevedendo il futuro, solo in rima, e, scheggiato com’era, per quanto magico, faticava a riparare i danni subiti. Passò del tempo e le ferite cominciarono a rinsaldarsi, così come le frasi e le rime. Ogni giorno lo specchio faceva esercizi di dizione (padella- scodella, reame- letame, maniera – candela, no,no,corriera ecc.ecc.) e parlava con le creature del bosco. Passava un coniglio e gli diceva:”” Sta arrivando un boscaiolo che ha già pronto il suo paiolo: se non scappi dal reame finirai dentro un tegame!”” (Come vedete allo specchio era rimasta questa mania di citare il “”reame”” anche se ormai non stava più in un castello). Comunque il coniglio ringraziava e scappava a zampe levate. Era passato una volta anche un bel cinghiale grasso e anche allora lo specchio aveva predetto: “” Io prevedo con orrore che se passa un cacciatore tu con quel po’ po’ di ciccia mi diventi una salsiccia!”” E il cinghialone, per un pelo, era sfuggito al disastro. Un pomeriggio, mentre lo specchio sonnecchiava un po’ annoiato, gli si fermò davanti una bella bambina bionda con un cappuccio rosso e un paniere pieno di cibo e bevande. “”Se non mi sbaglio proprio di grosso,/ tu devi esser Cappuccetto Rosso!””, borbottò (non proprio astutamente) lo specchio, “”Cosa ti aspetta certo lo sai:/ la nonna il lupo e un sacco di guai! “”. La bambina lo guardò supplichevole e rispose:””Senti, specchio, non potresti fare un’eccezione per oggi? E’ un periodo che mi sballottano da una favola all’altra e da una nonna all’altra … Non ci sarebbe il modo di prevedere qualcosa di diverso? Magari una conclusione per me più piacevole: non ti chiedo di inventarti un finale assurdo o falso, ma almeno simpatico!!!!”” Lo specchio pensò, ripensò, meditò, rimuginò, poi sorrise e si illuminò passando ad una geniale soluzione: “” Per te prevedo che questa volta/ la fine solita ti sarà tolta/: perciò per oggi tu finirai/ scritta e parlata/ ma senza guai/ su un’emittente Radio locale,/ piccola è vero, ma eccezionale/ dove non girano dei lupi loschi/ pronti a mangiare nonne nei boschi/. Perché ogni storia che si rispetti/ può aver la fine che non ti aspetti!””

Immagine tratta da quercelfo.it

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