La principessa Calorica

La principessa Calorica

Condividi

Settimanale di favole inedite a cura di M. Vittoria Grassi

Le favole di MVG

La principessa Calorica – 1

Ricordate, carissimi amici di favola, la principessa Gelida, quella che viveva perennemente nel freddo e che solo grazie all’affetto del suo principe azzurro si era un po’ riscaldata? bene oggi vorrei raccontare la storia di sua cugina, la principessa Calorica, che, al contrario, era nata e viveva afflitta da una temperatura bollente (o quasi). Calorica era nata in agosto, nell’anno più caldo della storia del suo paese, e per di più sua madre, la regina Stufonia, aveva un terrore maniacale delle correnti d’aria. “”Per carità, chiudete tutte le finestre – sbraitava dalla mattina alla sera – la bambina potrebbe raffreddarsi! Avete chiuso l’abbaino delle settima torre a destra? Mi sembra di avvertire una leggera corrente …”” E tutti i servitori e i maggiordomi e i ciambellani correvano su e giù tutto il giorno a chiudere vetri, imposte, porte, portoni e porticine. Se pensate che il castello aveva 714 finestre, 12 torri, e 358 porte potete immaginare che fatica! In ogni caso la principessa Calorica era cresciuta così, protetta e coperta oltre ogni limite. Tutti attorno a lei sudavano e sbuffavano e il re suo padre, il valoroso Menescappo, era partito per la guerra pur di uscire da quel castello soffocante. Calorica col tempo era diventata una bella ragazza, allegra e simpatica, ma, ahilei, costantemente immersa in una temperatura tropicale. Nel calore asfissiante delle sue stanze, mentre tutti giravano seminudi (e qualche valletto addirittura in mutande) e allagavano il pavimento di sudore, lei se ne stava ben coperta sulla poltrona e al minimo movimento d’aria (una porta che sbatteva, il fruscio di una gonna, lo scodinzolare di una cane) si agitava e si copriva con scialle e scialletti, assistita da sua madre Stufonia che controllava attentamente ogni cosa. Calorica non usciva naturalmente quasi mai dal castello, e quando lo faceva se ne stava chiusa in carrozza, guardando con invidia le creature che se ne stavano fuori al sole e all’aria, e che magari correvano o lavoravano senza preoccuparsi di essere ricoperte da capo a piedi o di ammalarsi.. Un giorno tornò dalla guerra il re Menescappo, più in forma che mai e deciso a riabbracciare la figlia. Subito Stufonia cominciò le sue solite tiritere:””Dove sei stato.. perché non ci hai mai scritto .. Non lasciare in giro la corazza e l’elmo come fai sempre … Chiudi bene le porte … Non scuotere la barba che fai corrente ecc. ecc.”” Menescappo cercava di portare pazienza per amore della figlia, anche perché era stanco di guerreggiare e avrebbe voluto che Calorica si sposasse e gli desse dei bei nipotini da coccolare come si deve. Si era anche portato dalla guerra il suo fido scudiero, Leonardo, che oltre ad essergli fedelissimo era anche un bel giovanotto intelligente, anzi quasi geniale. Fu con lui che Menescappo si confidò per risolvere il problema della figlia. “”Senti caro Leonardo – gli disse – mia moglie ha recluso la mia povera Calorica per 25 anni: è tempo che troviamo il modo di restituirla alla normalità. A Stufonia ci posso pensare io, ma è giusto che Calorica possa vivere tranquillamente , sposarsi e farsi una famiglia … e a questo ci devi pensare tu, con una delle tue trovate geniali. Leonardo capì che il problema era serio e difficile ma, per fare contento il suo re, rispose che ci avrebbe riflettuto per trovare un rimedio.
E, a questo punto, chiedo anche a voi, cari amici, di rifletterci: avete una settimana di tempo per trovare la giusta conclusione di questa storia!

Immagine tratta da mrhide.splinder.com

Condividi