1° luglio

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Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare

Almanaccando

Il 1° luglio 2004 muore a Los Angeles Marlon Brando. Dopo aver studiato recitazione all’Actor’s studio, debutta al cinema nel 1950, iniziando una lunga serie di successi tra cui “”Il selvaggio””, “”Fronte del porto””, per cui gli venne attribuito l’Oscar, “”Bulli e pupe”” e “”L’ammutinamento del Bounty””. Dopo un periodo di declino, Brando torna, negli anni ’70, sul grande schermo con “”Ultimo tango a Parigi””, “”Il Padrino”” e “”Apocalypse now””. Per “”Il Padrino”” riceve il suo secondo Oscar. Marlon Brando però è sempre stato un po’ fuori dal coro, e così in occasione di quell’Oscar nel 1973, non solo rifiutò il premio ma non si presentò nemmeno alla cerimonia, inviando in sua vece una squaw. La giovane nativa americana salì sul palco e lesse alcuni stralci del discorso di protesta scritto da Brando, in cui denunciava il maltrattamento degli indiani da parte dell’industria del film hollywoodiano e degli Stati Uniti. I buu si sprecarono, ma qualcuno applaudì. La critica si scagliò contro di lui, ma Marlon Brando riuscì a chiedere giustizia per la comunità degli indiani d’America dal pulpito di una cerimonia seguita da 85 milioni di persone. Fu uno dei momenti più potenti nella storia degli Oscar, un gesto che nessuno dopo di lui replicò.
[rf]

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