Max Gazzè “La favola di Adamo ed Eva” (1998)

Max Gazzè “La favola di Adamo ed Eva” (1998)

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Disco scelto e commentato da Roberta Marcuccilli, giornalista e scrittrice

In onda tutte le sere alle 20e15 - 22e15 - 00e15 su Radiobase Mantova

1. MAX GAZZE' "La Favola di Adamo ed Eva"
2. MAX GAZZE' "Vento d'estate"
3. MAX GAZZE' "Cara Valentina"
4. MAX GAZZE' "L'amore pensato"
5. MAX GAZZE' "Autoironia"

discobase-fb-logo“..amore in salita due figli o due figlie ed un puzzle da mille le poche parole lanciate nel mucchio sassate su specchio che crepan silenzi o timidi assensi col cenno del capo e un bacio non dato…” (da “L’amore pensato“)

Non dischi che abbiano fatto la storia, ma storie che abbiano fatto un disco.
Max Gazzè ha pensato, e bene, alla musica. “La favola di Adamo ed Eva” è il secondo disco del cantautore romano: pubblicato nel 1998, appare molto curato negli arrangiamenti, oltre che nei contenuti e nelle idee. Doppia versione, se includiamo anche quella dell’anno seguente con l’aggiunta de “Una musica può fare”, fortunatissima sanremese. Riassumendo: tastiera dal sound anni ’80, batteria secca e netta, arrangiamenti di chitarra mai scontati. Non perdiamo questo numero, questa epoca: gli anni ’80. Ci torneremo nel finale.
La peculiarità dei lavori di Max è che fa una musica d’ascolto, sottofondo ideale di serate tra amici, un disco che gira e accompagna, insieme. Perché, prima di tutto, è musica. Ma è anche musica che si gusta seduti in platea, per meglio apprezzare le sfumature della scena, il colore delle parole. “La favola di Adamo ed Eva” parte alla perfezione, con il brano omonimo che gode di un’ottima sovrapposizione di voci, ispirata mossa che conduce lentamente al ritornello esplosivo. Gli arrangiamenti non sono buttati lì per caso (il booklet allegato al cd parla di un lavoro di circa 6 mesi), anche i guest impreziosiscono il tutto, soprattutto lo storico amico Niccolò Fabi.
Disse Max Gazzè: “Vento d’estate insieme con Fabi penso rappresenti la comparsa sulla scena degli Starsky e Hutch del pop italiano“. Appropriata definizione, perché un pezzo come questo sarebbe rimasto incompiuto senza una trovata del genere. Ancora oggi riascoltarla priva della “seconda voce originale”, la canzone pare monca.
Non si tratta di un concept album, piuttosto di un viaggio con alcune fermate, soste ideali tra un brano e l’altro, tappe di una buona storia da raccontare senza fretta. “L’origine del mondo” è un’altra perla, una vera poesia che, ad anni di distanza, rimane limpida e magnetica. Un pezzo di rara bellezza stilistica, per l’armonia tra il cantato e il suonato.
Un perfezionista, Max Gazzè, un disco di successo, “La favola di Adamo ed Eva”: pubblico trasversale, proposta originale. Centinaia di migliaia di copie vendute, copertina tratta da un manoscritto dell’VIII secolo. L’alto e il “basso”, sapientemente mescolati. Un paroliere dal sicuro avvenire (Francesco Gazzè), suoni a tratti avveniristici, con qualche vago richiamo alla produzione dei Police. In questa strada si trova quella citazione a metà compresa in “Cara Valentina“. Fu proprio Max ad aprire l’argomento, durante un’intervista: “quel loro ‘Sending out an SOS’ è entrato di prepotenza nella mia testa. Dopo tanti anni l’ho fatto mio, involontariamente, con il verso reiterato di “Cara Valentina”. Hai presente quando canto ‘..per esempio non è vero che mi dilungo spesso su un solo argomento…’?. Beh, quella roba è un po’ Police…“.
Non solo Niccolò Fabi in “Vento d’estate”, ma altri ospiti di riguardo, come Mao in “Colloquium vitae” e Lucio Morelli in “Nel verde”. Altri pezzi di riguardo: “Raduni Ovali” (memoria del primissimo Gazzè, difficile esecuzione, chitarre e basso in evidenza); “L’amore pensato” (chitarre acustiche e tastiere, ingressi di violino, brano quasi commovente, molto apprezzato anche nelle/dalle radio); “Come si conviene” (qui tocca inchinarsi a un basso onnipresente e dai contorni netti, vero metronomo di un rock puro, all’italiana, stilisticamente perfetto).

Gianfranco Valenti

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Oltre a vicepresiedere come si conviene a un vicepresidente, ci guarda dall'alto dei suoi 192 cm. La foto non tragga in inganno.