Insegnare: lavoro bello, difficile e malpagato

Insegnare: lavoro bello, difficile e malpagato

Inizio anno a singhiozzo

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Buon lunedì scolastico

Le cronache ci ricordano che nonostante siano passate due settimane dall’inizio dell’anno scolastico, nella nostra provincia, ma non solo, mancano ancora insegnanti, sia vincitori di concorso che supplenti.

Questa situazione, tipica negli anni settanta, credevo fosse stata superata anche se i concorsoni, concorsini e i ricorsoni e i ricorsini ai vari TAR, dovevano farmi capire che non era poi cambiato moltissimo nella organizzazione che ho incontrato quando facevo il mestiere di insegnare.

Mestiere bello, difficile e malpagato.

Bello perché vedere l’evoluzione fisica e soprattutto mentale e di conoscenza degli studenti, non ha pari; malpagato perché è tale, basta guardare le buste paga; difficile perché chiedere a bambini ragazzi e adolescenti impegno, sacrificio, concentrazione, disponibilità mentale, curiosità, voglia di imparare non lo sanno fare tutti, se poi ci aggiungete l’apatia e la mancata collaborazione di genitori, che non vogliono essere tali, ma che fanno finta di essere gli “amici” dei loro figli, la frittata è servita.

Già non possiamo sceglierci i genitori, lasciamo almeno che uno si possa scegliere gli amici.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti