Il progetto di valorizzazione e restauro delle Pescherie di Giulio Romano oggi...

Il progetto di valorizzazione e restauro delle Pescherie di Giulio Romano oggi è possibile

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L’appello del sindaco Palazzi: è una ferita nel pieno centro storico, serve tutta la comunità

Si è tenuta nell’Aula Consiliare del comune di Mantova la conferenza stampa per presentare il progetto “Logge di Levante di Giulio Romano”, presenti il sindaco Mattia Palazzi, parte della sua giunta, l’associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani e la Costituenda Fondazione Le Pescherie di Giulio Romano.

Quando all’incirca un anno fa la neo giunta comunale presieduta dal sindaco Mattia Palazzi si è insediata al governo della città di Mantova, una delle prime riflessioni più ostiche davanti cui ci si è dovuti porre riguardava un pezzo del patrimonio pubblico cittadino, un immobile di grande importanza artistica che era in vendita a chicchessia per circa 500mila euro, una cifra ritenuta subito dalla giunta irrisoria visto il valore culturale del complesso. Il riferimento precisamente è alle “Pescherie di Levante sul Rio”, ossia le Beccherie di Giulio Romano, nonché le sue Logge e la torre di San Domenico. L’intervento del sindaco M. Palazzi: “Pensare di lasciare sul mercato questo immobile, che rappresenta un Bene del patrimonio artistico storico culturale pubblico, inserito peraltro nella cornice della nostra città patrimonio UNESCO, con una destinazione d’uso residenziale ed assolutamente illecita, ci è subito sembrato un fatto ingiusto e politicamente scorretto. Nel consiglio comunale di ieri notte [ndr, 27 settembre 2016] abbiamo sancito la dismissione dal piano delle vendite del comune di Mantova per questa importante porzione delle Pescherie di levante sul Rio”.

Quello che si sta promettendo ai cittadini mantovani non è un semplice restauro dell’intero complesso – come ha ricordato l’assessore alla rigenerazione urbana Lorenza Baroncelli – ma si prospetta la garanzia di rivalorizzare un Bene pubblico, e quindi rigenerarlo e conservarlo per fruizione pubblica al fine di tenerlo aperto per i prossimi trent’anni, in particolar modo con attività culturali: una sala per conferenze, riunioni, concerti, ma anche attività di accoglienza e ristoro sul Rio, recuperando altresì il rapportodella città con l’acqua, andatoperduto negli ultimi decenni.

I fondi necessari al recupero dell’intero complesso sono pari a 600mila euro. Il comune di Mantova chiarisce che non ci sono spese per la collettività, ma è forte l’appello del sindaco a tutta la comunità: c’è bisogno di Istituzioni e Privati che tramite donazioni, permettano in pochi anni di raccogliere i fondi necessari per questo splendido progetto di restyling e rigenerazione urbana. “Se tutti doniamo qualcosa, ci riusciamo, noi ci crediamo”, ricorda M. Palazzi.

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Oggi il Bene versa in pessimo stato di conservazione e lo stato di abbandono determina problematiche di ordine pubblico in materia di sicurezza ed igienico-sanitaria. Il progetto vuole anzitutto restaurare il monumento di Giulio Romano, poi recuperare l’attico di 100 mq sopra le Pescherie, ricavandone una sala polivalente per le attività culturali sopracitate. Con scale e ascensori che possano portare sia al piano superiore nell’attico, sia al piano inferiore sulla riva del Rio. Quindi recuperare il rapporto con l’acqua e con esso l’ambizioso progetto della passeggiata lungo le sponde del Rio, con punto di ristoro e accoglienza.

Le immagini all’interno dell’articolo sono la visione futura di questo progetto, gli schizzi del progettista incaricato, l’architetto Bertoni.

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Classe 1990 e una vita piena di paradossi. Da bambina non parlavo con nessuno, da grande ho preso un po’ di lauree in comunicazione e media, e ne ho fatto il mio mestiere, che adoro. Ho vissuto per qualche anno all’estero: la Svizzera mi ha adottato e la Spagna mi ha abbracciato, ma l’Italia rimane il mio nido. Racconto il mio territorio, conoscendo quello che sta al di là delle dogane. Ma dato che sono cresciuta a sbrisolona e Sailor Moon - Paladina della giustizia, tra le altre, mi occupo anche di mediazione interculturale e libertà civili. Qualcuno a volte, mi definisce Don Chisciotte contro i mulini a vento. L’ironia e la libertà sono gli unici modi che conosco, e sono quelli che voglio comunicare ai microfoni di Radiobase. Il mio motto? Sii te stesso, tutti gli altri sono già occupati.