Radiobase spegne i microfoni. Fu vera gloria?

Radiobase spegne i microfoni. Fu vera gloria?

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Buon lunedì commosso

Se non é domani é tra qualche giorno o qualche settimana e su questa frequenza sentirete altra musica e altre voci perché abbiamo deciso di cedere il ramo d’azienda che riguarda la radio, ad altra impresa.

A coloro che attoniti ci chiedono se abbiamo fatto di tutto, rispondo che abbiamo percorso ogni strada possibile per tenere in vita una esperienza che dura da più di 40 anni ma non ci sono più i margini per sopravvivere.

Quando chi può investire in modo consistente chiede una audience che sia 4 volte gli abitanti di Mantova, infanti compresi, o il negoziante che dice che non si può permettere 100 euro al mese, e ne servirebbero almeno 1000, di negozianti; é impossibile esistere e resistere per una radio locale come siamo anche se il mezzo radiofonico é ancora il più conveniente tra tutti gli strumenti di comunicazione.

Cosa rimane?

Abbiamo suonato musica che altri non hanno suonato, abbiamo fatto parlare persone che altri hanno zittito, abbiamo affrontato argomenti che altri tacevano, siano stati una fucina di giornalisti che ora lavorano sparsi per l’Italia e anche nel mondo.

Potevamo portare i libri in Tribunale, come é sempre più di moda anche da chi é aiutato dagli Enti pubblici, ma noi, invece abbiamo portato e porteremo gli assegni a coloro a cui dobbiamo ancora soldi, e sono pochi, per nostra fortuna.

Si chiudono 40 anni e più di coinvolgimenti ed eventi.

Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo, sia stando senza nulla pretendere da questa parte del microfono sia a chi é rimasto fedele dalla parte dell’altoparlante.

Cosa mi rimane da dirVI.

Solo che domani non ci risentiremo, e mi costa veramente molto.

Un saluto e un abbraccio a Tutte e a Tutti.

@robertostorti

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