Buon mercoledì giudicante
Ieri, allo sportello pubblico, mentre l’impiegato-sportellista completava il mio pagamento, mi illustrava, non richiesto, la sua visione di giustizia nei confronti degli stupratori di Rimini.
Lui li avrebbe consegnati subito, ma proprio subito, alle autorità Polacche che avrebbero fatto meglio delle nostre autorità mollaccione.
Siccome l’operazione, causa computer lento, tardava, la sua lezione di diritto applicato continuava nel ritenere ridicolo il difensore d’ufficio per alcuni reati.
Proprio il difensore d’ufficio, che é poi diventata difensore di fiducia, dell’alcolista Polacco che avrebbe voluto eleggere domicilio davanti al Carfour di Piazza Cavallotti a Mantova e che amava camminare, sbronzo, sul tetto delle auto in sosta, ha evitato la galera al suo difeso, che é però stato immediatamente accompagnato alla frontiera e espulso dal nostro Paese per 10 anni.
Immagino che per estensione al ragionamento dello sportellista anche l’etilista, anch’esso Polacco, non avrebbe dovuto essere difeso nemmeno d’ufficio ma spedito dritto dritto a casa sua.
Ecco, la differenza tra una democrazia e una dittatura é anche in questo; bisogna insegnarlo sin dall’asilo perché altrimenti se si lascia scegliere al popolo, come ha fatto, pare, a suo tempo, Pilato, la folla sceglie Barabba, anche se, ovviamente c’é chi sostiene che non é detto che sia andata così.
A risentirci o a rileggerci la prossima volta. Grazie
@robertostorti
