Fine vita: la legge che riguarda i vivi

Fine vita: la legge che riguarda i vivi

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Buon mercoledì decidente

Per un giorno abbandono i palazzi mantovani (palazzi inteso in senso di immobili), e mi occupo di un problema che riguarda i vivi e non i morti come fa intendere l’attuale capo della Lega, non più Nord.

Lungi da me dal voler convincere Salvini, che il fine vita riguarda i vivi e non i già morti, sarebbe tempo perso, voglio solo ricordare che attualmente se uno di noi, per cause diverse, incidente, malore o altro, viene ricoverato privo di conoscenza in ospedale, non é detto che chi é stato al suo fianco, magari per una vita intera, senza però sancirlo con una legge dello stato, possa ricevere notizie e tanto meno decidere, in caso di dubbio, cosa possono o non possono fare i medici.

La legge del fine vita, non é l’eutanasia sbandierata da chi la avversa, é un prendere atto che ognuno di noi, é giusto che indichi cosa fare, o non fare, nel caso non sia più in grado di indicarlo, perché in coma o solo perché la sua mente lo ha abbandonato per stanchezza o vecchiaia.

Lasciare che, come é attualmente, lo possa fare solo un magistrato, magari distratto da altre più urgenti incombenze giudiziarie, mi sembra che rimanga, la cosa peggiore.

In questa litigiosa Nazione, pare che uno spiraglio di accordo per votare una sacrosanta legge, ci sia; cogliamolo prima che tutti indossino l’elmetto per la futura cruenta campagna elettorale di primavera.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

Immagine tratta da: http://www.radiosienatv.it/wp-content/uploads/2017/11/fine-vita.jpg

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