I cassonetti gialli dei vestiti e della discordia

I cassonetti gialli dei vestiti e della discordia

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Buon sabato accogliente

L’Assessore all’ambiente di Mantova, ha detto di togliere i cassonetti gialli della raccolta indumenti perché sono diventati ricettacolo di immondizie.

In attesa che compaiano i nuovi cassonetti che sostituiranno i sacchetti di plastica per la raccolta differenziata in centro a Mantova, area Unesco, si toglieranno quelli in cui molti di noi destinano gli abiti e le scarpe e gli indumenti in genere che non usano più.

Il motivo ufficiale é che attorno a questi parallelepipedi, alti due metri e più, si accumulano facilmente sacchetti dei ritardatari dell’umido o della carta o del vetro o di tutto il resto, che ritengono di essere meno incivili abbandonandoli nproprio ei pressi dei cestini pubblici o dei raccoglitori gialli.

La soluzione di toglierli creerà problema a ognuno di noi che deve scartare indumenti e aumenterà da una parte, il residuo secco da smaltire e, dall’altra, diminuiranno gli indumenti che potrebbero far comodo a molti, escludendo i riciclatori di abiti usati sulle bancarelle dei mercati.

Una soluzione al decoro potrebbe essere l’istituzione di una squadra volante di operatori ecologici o netturbini (chiamateli come ritenete opportuno) e la contestuale presenza di una vigile di quartiere che potrebbe non solo garantire la sicurezza o la percezione della sicurezza, ma anche il decoro cittadino che fa parte proprio della sicurezza stessa.

Togliere i cassonetti gialli dal centro, dove sono già pochi, e relegarli in periferia, mi sembra poco funzionale e di scarsa utilità.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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