Buona domenica unificante
Non si capisce bene come funzionerà la nuova, e unica, Camera ci Commercio tra le provincie di Mantova, Cremona e Pavia in fusione, obbligatoria, dalla fine del 2018
Già era difficile con la Sede a Mantova e la Testa a Cremona, figuriamoci ora che ci si deve accordare con la recalcitrante e ricorrente al TAR (cosa che non si nega mai a nessuno) Pavia.
Spartire in due, competenze e posti, è nell’ordine naturale di un matrimonio, ma in tre la cosa diventa complicata e difficile, sopratutto se il terzo, o la terza, solitamente dichiarata incomodo o incomoda, è recalcitrante, come lo è Pavia che ritiene di dover andare da sola o, comunque non con Mantova e Cremona.
Se si guarda la cartina geografica, le tre città non sono nemmeno sui vertici di un triangolo (cosa che le renderebbe più vicine anche se non simili) ma sono su una linea retta, a nord del Po, così distanti e diverse che nemmeno una ferrovia le unisce direttamente e tanto meno delle strade o autostrade, con territori e “culture” nemmeno adiacenti, e con una provincia di mezzo, Lodi che andrà accorpata ad altri.
Forse, quello che non hanno fatto strade e ferrovie riuscirà a farlo la telematica?
Dubito e prevedo solo disagi per tutte le categorie che della Camera di Commercio, necessitano.
L’imperativo di moda, per ora, è accorpare, poi, chissà quando, ma verrà anche il tempo del dividere.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti
