Disposizioni di Fine Vita I Comuni facciano di più

Disposizioni di Fine Vita I Comuni facciano di più

Condividi

Buon mercoledì disponente

La legge comunemente chiamata del Fine Vita, che in realtà riguarda le Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), prevede che un soggetto, maggiorenne e nella piena facoltà di intendere e volere, disponga per iscritto cosa vuole che gli facciano quando sarà il tramonto della sua vita terrena e chi potrà, eventualmente, decidere per lui o lei.

Ovviamente queste cose devono essere scritte e sottoscritte dall’interessato e, il tutto, depositato o presso un notaio o presso un apposito ufficio comunale che, finalmente c’é anche a Mantova, ma qui c’é un piccolo, grande inghippo.

L’ufficio non propone nessun modulo e nessuna guida o aiuto, accetta solo di ricevere le disposizioni già compilate, in duplice copia e in busta rigorosamente già chiusa, e alla presenza, anche, del fiduciario indicato di vigilare sulle disposizioni.

Mi sembra che il compitino di fare solo da custodi, come se fosse un deposito bagagli o unguardaroba di teatro, e non anche da consulenti con tracce, fax simili ed altro, sia veramente troppo poco.

Se devo andare da un notaio per scrivere come voglio essere trattato quando non capirò più nulla, già che ci sono, e che pago, le mie disposizioni le lascio dal notaio.

Il Comune faccia uno sforzo in più, se vuole essere veramente al fianco di tutti.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

Condividi