Ospitare le api per non morire, loro e noi

Ospitare le api per non morire, loro e noi

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Buon sabato ospitante

Attorno all’Hotel delle Api, nell’area del Parco delle Scienze sul lungolago di Mantova, non cresce più l’erba alta, segno che in molti si fermano ad osservare gli insetti che hanno trovato un rifugio, offerto dagli esseri umani.

Le api, le rondini, i gamberi di fiume, detti in dialetto “saltaréi”, sono molto sensibili ai cambiamenti climatici e, dove c’é inquinamento, non compaiono o spariscono del tutto.

Il problema delle api in grave difficoltà è ormai denunciato da anni e, vuoi per il clima, vuoi per l’invasione di esemplari aggressivi, provenienti da altri paesi, l’azione dell’impollinare, indispensabile per avere frutta e fiori, é enormemente a rischio.

Se poi si pensa che, l’80% delle impollinazioni é favorito dall’azione non delle api da alveare, ma da quelle solitarie e selvatiche che non vivono in gruppo, favorire e creare luoghi, dove possano stare, é non solo frutto di sensibilità ma anche di previdenza umana.

Fare in modo che l’esperimento del “bee hotel”, avviato a Mantova, si diffonda anche in altri parchi pubblici di altri comuni, non solo é auspicabile per osnie, megachile o farfalle impollinatrici, ma anche per noi, che dei frutti prodotti dalle piante, godiamo e ci nutriamo.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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