Le Orme “Collage” (1971)

Le Orme “Collage” (1971)

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In onda tutte le sere alle 20e15 - 22e15 - 00e15

Ascolta il Disco Base della settimana

1. LE ORME "Collage"
2. LE ORME "Era Inverno"
3. LE ORME "Cemento Armato"
4. LE ORME "Sguardo Verso Il Cielo"
5. LE ORME "Morte Di Un Fiore"

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Collage, pubblicato nel 1971, è il secondo album ufficiale e primo disco di successo del gruppo di rock progressivo italiano Le Orme. Rimane famoso il singolo estratto Sguardo verso il cielo.
Dopo l’inizio della collaborazione con Gian Piero Reverberi nel singolo Il profumo delle viole (1970), il gruppo cambia stile e lascia dietro di sé ogni reminiscenza di musica beat cercando spunti nel pop internazionale. Tony Pagliuca si era recato a Londra per conoscere la scena del pop internazionale e nell’intento di procurarsi un sintetizzatore. Anche se il secondo obiettivo non viene raggiunto, rientra in Italia pieno di idee ed entusiasmo, trascinando il complesso in un progetto di sapore innovativo ed internazionale.
Il disco riprende tematiche fortemente attuali (come la prostituzione in Era Inverno). Nonostante la profonda tristezza dei testi, è chiarissimo lo sforzo creativo del complesso alla ricerca di nuovi stili: soprattutto, spicca l’intento di allontanarsi dallo schema tipico della canzone, pur senza rinnegarla. Di fondamentale importanza resta anche il legame con la musica classica, tant’è che il pezzo di apertura, Collage, contiene una sezione clavicembalistica tratta dalla famosa sonata K 380 di Domenico Scarlatti.
Il progetto è coronato da successo: è questo uno degli album che apre, per i complessi italiani, una via al pop di sapore internazionale. Caratteristici sono, per le parti cantate, gli effetti elettronici che danno alla voce un suono lievemente metallico.
Degni di nota sono anche il brano Cemento armato, la sperimentazione al limite dell’experimental rock di Evasione Totale ed Immagini, composizione sottilmente influenzata dal Rock psichedelico che aveva caratterizzato gli esordi del complesso.

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Oltre a vicepresiedere come si conviene a un vicepresidente, ci guarda dall'alto dei suoi 192 cm. La foto non tragga in inganno.