Rino Gaetano “Aida” (1977)

Rino Gaetano “Aida” (1977)

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Scelto e commentato da Norberto Bottardi, volontario ANFFAS

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1. RINO GAETANO "Aida"
2. RINO GAETANO "Spendi spandi effendi"
3. RINO GAETANO "Sei ottavi"
4. RINO GAETANO "La festa di Maria"
5. RINO GAETANO "Ma il cielo è sempre più blu"

discobase-fb-logoSi dice che Rino Gaetano si presentò alla casa discografica con una chitarra e alla domanda “suonami qualcosa”, lui rispose: “Non so suonare”. Intanto questo ragazzo, morto tragicamente in un incidente stradale, aveva talento.
Musicalmente mediocre, scriveva dei testi apparentemente spensierati ma che di spensierato non avevano nulla. Ma soprattutto scriveva dei pezzi bellissimi, ironici, intelligenti. “Aida” è l’album più conosciuto e sicuramente non il migliore ma contiene in sé dei pezzi che sono delle vere perle, tra cui la struggente “Escluso il cane”. E poi c’è “Aida”, una delle canzoni più famose che descrive il novecento rapportandolo ad una donna bellissima, l’Aida del titolo. Al di là di queste due, va ricordata la satirica “Spendi spandi effendi” e “Rare tracce”, lucido atto di accusa contro i ricchi borghesi “traffichini grossi e astuti, ricchi, forti ed incensurati”.
“Aida” è un album veloce, dura giusto ventinove minuti, ma diretto ed essenziale, che tratta soprattutto della storia e della società del novecento. Come sempre, la società italiana viene messa a nudo, in ridicolo, viene smascherato, a più riprese, lo sporco meccanismo che muove il gioco politico e sociale in Italia e Rino lo fa con una certa apparente semplicità, con l’arma della filastrocca, della canzone da cantare sotto la doccia, che, in realtà, nasconde significati ben più complessi ma non difficili da comprendere.
Rino Gaetano è un artista che avrebbe avuto ancora molte cose da raccontarci macchiando i suoi versi di vetriolo, sarebbe stato necessario. Le sue canzoni sono talmente forti che, ancora oggi, possono essere attualizzate senza riscontrare alcuna divergenza con la realtà dei fatti, senza incontrare alcuna difficoltà. E a mio avviso qui sta la forza del mitico Rino Gaetano ovvero aver creato canzoni che superano il linguaggio comune diventando esse stesse un nuovo linguaggio da offrire a tutti.

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Oltre a vicepresiedere come si conviene a un vicepresidente, ci guarda dall'alto dei suoi 192 cm. La foto non tragga in inganno.