10 gennaio

10 gennaio

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Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare

Almanaccando

Il 10 gennaio 1994 si svolge un caso di cronaca che farà parlare molto la stampa del tempo, sia i grandi giornali sia i rotocalchi di gossip: Lorena Bobbitt, una giovane e graziosa ecuadoriana, viene processata per aver evirato il marito tranciandogli il pene di netto, e alla base, mentre questi dormiva. Lorena deve ancora compiere 23 anni, di professione fa la manicure. Il marito, John Wayne Bobbitt, ha 26 anni ed è un ex Marine. Lei è piccolina, neanche un metro e sessanta; lui è un marcantonio tutto muscoli. Abitano in Virginia, poco lontano da Washington DC. La ragazza entra nella stanza dove il marito dorme e gli stacca il pene con un coltello da cucina. Poi esce di casa col bottino in tasca, sale in auto e parte. Dopo un po’ apre il finestrino e getta fuori quel brandello sanguinolento facendolo finire in un campo. Nel frattempo John Wayne va in ospedale e la polizia si precipita a casa sua alla ricerca del pezzo mancante, senza però trovarlo. Lorena si rende conto di averla fatta grossa e chiama la polizia rivelando il luogo dove ha gettato quell’affare. Gli agenti corrono sul campo e lo ritrovano, lo mettono sotto ghiaccio e lo portano in ospedale. Lì, con un intervento chirurgico durato ben nove ore, John Wayne Bobbit viene finalmente ricongiunto al membro separato. L’equipe chirurgica compie un eccellente lavoro perché l’arnese ritrovato si rivelerà pure funzionante: la prova saranno un paio di film porno che l’ex Marine interpreterà da attore protagonista. Lorena Bobbitt fornisce alla polizia delle giustificazioni un tantinello riduttive del suo gesto. Prima dice di avergli reciso la propaggine per punirlo del suo egoismo, perché lui arriva sempre all’orgasmo e non si cura di sincerarsi che ci arrivi pure lei. Poi cambia versione e afferma che il marito la violentava, e che avrebbe proceduto al taglio per evitare di essere stuprata per la seconda volta in cinque giorni. Sul banco degli imputati, in ogni caso, ci finiscono entrambi. Entrambi saranno assolti, lasciandoci però una storia gravida di simboli, che la dice lunga sull’equilibrio di poteri tra i sessi.
[rf]

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