22 gennaio

22 gennaio

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Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare

Almanaccando

Il 22 gennaio del 2002 dentro il Centre Pompidou, a Parigi, va in scena l’ultima sfilata di uno dei mostri sacri della moda: Yves Saint Laurent. Se Chanel aveva liberato le donne, Saint Laurent ha dato loro il potere. Famosi sono i suoi vestiti maschili adattati al corpo femminile come lo smoking e il trench. La sua storia è quella di un uomo che nasce e cresce in Algeria, arriva a Parigi negli anni Cinquanta, a 17 anni già lavora presso Christian Dior (quello che aveva riallungato le gonne alle signore e ne aveva stritolato il ventre con la guepière) e lo sostituisce a soli 22 anni. Diventa amico di Coco Chanel, Man Ray, Picasso. Un uomo che negli anni accumula una ricchezza stratosferica ma non altrettanta serenità. Quando abbandona le passerelle lo stilista ha 65 anni, racconta che ormai trova il mondo disordinato e decadente, e sente di non avere più niente da proporre di nuovo. Quel 22 gennaio vengono invitate duemila persone all’ultima sfilata al Beaubourg in una stanza allestita di specchi. Ci sono Catherine Deneuve, Letizia Casta e più di cento indossatrici che sfilano. Tra loro anche Claudia Schiffer. A intervistarlo c’è Jeanne Moreau, la protagonista di Jules e Jim. Quarant’anni di moda su trentotto metri di passerella: un’ora e mezza di sfilata. Forse troppo, ma è una lezione irripetibile, dove c’è modo di capire che Saint Laurent ha “”inventato”” quasi tutto. La sua moda rivoluziona il modo di vestire la donna. Uno stile unico, dal pantalone al nude look. A ogni periodo la sua musica: i Rolling Stones, i Beatles, ma anche la Callas e Chopin. Allo smoking l’onore di sfilare in silenzio. Alla fine Saint Laurent è in lacrime: vi amo – esclama – vi amo tutte.
[rf]

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