La persecuzione dei Cristiani

La persecuzione dei Cristiani

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a cura di Maria Vittoria Grassi

Andar per Mantova 25 Marzo

Buona giornata alle ascoltatrici e agli ascoltatori di RadioBase da Maria Vittoria Grassi e ben ritrovati a questo andar per Mantova. Ancora una volta lo spunto per la trasmissione mi viene dall’attualità e, come tutti sappiamo, il mondo attuale è sempre tutt’altro che rassicurante.. Tuttavia la storia si ripete e ritornare al passato può servire anche per interpretare il presente. Questa premessa serve ad introdurre un argomento che non è nuovo ma è stato drammaticamente ripreso in questo periodo da Papa Francesco: il pericolo della persecuzione dei Cristiani, dell’intolleranza religiosa, dell’avanzare del pericolo ISIS e non solo. Per trovare un precedente illustre e legato a Mantova, sono tornata indietro al 1459, quando Papa Pio II Piccolomini convocò proprio qui, nella sede della corte di Ludovico II Gonzaga (il Principe Architetto) un importantissimo concilio (allora si chiamava Dieta), un grande convegno di alti prelati e cardinali, aperto alle delegazioni dei principali sovrani d’Europa, L’argomento del confronto, che stava molto a cuore a Papa Pio II, era la proposta di una crociata contro i Turchi, che avevano conquistato definitivamente Costantinopoli e stavano per prendere possesso di tutto l’Impero bizantino. Mantova, dunque, diventava una piccola capitale dell’Europa per ben otto mesi, dal 1459 al 1460. Papa Pio II era stato eletto papa da un anno (e pare che avesse scelto il nome di Pio proprio in omaggio a Enea, l’eroe del poeta mantovano Virgilio). Si trattava di un invito di grande preveggenza e modernità da parte del papa, che si rivolgeva ai principi cristiani non solo in nome della fede ma anche in difesa di un pericolo incombente ad una civiltà e ad un continente. Il pericolo allora, come dicevo, erano i Turchi, l’impero Ottomano, che stava estendendo il proprio dominio territoriale e commerciale e interpretava una minaccia. quindi. non solo religiosa ma sociale ed economica per l’Occidente. Ancora oggi la frase “”Mamma, li Turchi””, evoca immagini di violenza e di barbarie, eppure, di fronte a quanto sta accadendo oggi, anche i Turchi dell’Impero Ottomano sembrano dei dilettanti. Ma andiamo con ordine e descriviamo soprattutto che cosa rappresentò per Mantova la convocazione della Dieta del 1459. Anzitutto l’arrivo del papa e il suo Concilio promossero il definitivo sviluppo della città sotto i Gonzaga. Mantova infatti, grazie all’iniziativa di Papa Pio II, si riempì di illustri personaggi, di prelati al seguito del Pontefice e di capi di stato italiani e stranieri, che, tra l’altro, dovettero essere ospitati, non senza qualche mugugno, dai ricchi notabili della città. Giunse in quell’occasione a Mantova, al seguito del Papa, anche Leon Battista Alberti, che avrebbe in seguito lasciato alla città straordinarie opere d’arte. Ma soprattutto, in seguito a questo evento sensazionale, Mantova cominciò a cambiare e a rinnovare il suo aspetto, prepararsi ad essere all’altezza di tanti ospiti illustri. Il 27 maggio 1459 il Papa, nel suo ingresso trionfale, aveva trovato le strade di una città dimessa e piuttosto malridotta, tanto che ai nuovi arrivati sembrò di essere giunti – così dissero – in un posto dove non si sentiva altro che il gracidio delle rane. Le strade dovettero essere addirittura coperte di tappeti per impedire che si alzasse una nuvola di polvere sotto il calpestio del corteo. Ma l’arrivo del papa e del suo seguito fu comunque trionfale.
Vi leggo, cari ascoltatori, qualche frase significativa (e comprensibile nonostante la lingua di allora fosse ovviamente diversa) del mercante mantovano Gianfrancesco Maloselli che annotò in questo modo il ricordo dell’evento:
Nota che a di de domenega, a di 27 de magio 1459, nel nome de Dio, el Santissimo Padre, papa Pio di Picolihominni, da Sena, intrò in Mantoa da la porta da la Predella, .. e venne da Roma, per demorar a Mantoa e intrò con 16 gardenali, e fu coverta la via sopra la testa de pani de lana bianchi, folati, da la porta predicta fina a San Pedro, molto honorevolmente, .. e poi adornata de fraschi verdi de ogni canto, e tuta adornata de girlandi freschi di sopra da ogni canto … [E il Papa] alozò con la soa famia in cort, e tene tuta la cort, zoè el palazo, e avea 200 bochi e cavali e muli 200.. e venne a far qui la dieta, zoè consiglio contra el Turcho, el qual avea tolt per forza Constantinopoli , in Grecia, de 1453, .. e a questo furon convochati tuti i signori e baronni, i quali venero a Mant(o)a fra 6 mexi, come in questo si contene, e nota che furone tant ben alozati … El fito de le caxi .. comunemente era ducati duy d’or per camera fornita de leto e coltra e lenzoi, con i panexeli e forniment da tavola e masarici da coxina, e con gli stali da cavali …

Forse il Papa e i suoi illustri invitati restarono alla fine delusi dai risultati del Concilio, che non ebbe l’esito sperato della Crociata, ma, senza volere, determinarono enormi miglioramenti alla città. Anzitutto Mantova e la famiglia Gonzaga divennero , per molti mesi, il centro di riferimento dell’Europa di allora. Inoltre, per ospitare il Papa, i Gonzaga si ritirarono in castello, provvedendo a trasformarlo in residenza signorile. Si aprì la strada poi, da parte di Ludovico, a due protagonisti dell’arte, l’Alberti e il Mantegna. Infine, subito dopo il Concilio, il Marchese Ludovico si rese conto della necessità di intervenire con decisione sul risanamento della città: che le strade fossero selciate e che se ne dovesse alzare il livello, perché le acque piovane, a quei tempi, non defluivano, rendendo le vie fangose e scomode. E ai lavori, bisogna sottolinearlo, tutti i cittadini dovettero contribuire e fare la loro parte: il marchese fornì sassi, arena, e maestranze, ma ciascun privato benestante e proprietario di case della città fu costretto a dare, certo non sempre volentieri, soldi e materiali.
Quindi il concilio e la visita del Papa del 1459, un vero avvenimento “internazionale” per la Mantova di allora, determinò l’inizio di quella trasformazione urbana che fece della Mantova gonzaghesca una vera piccola grande città del Rinascimento.
Ed ora tempo scaduto, miei cari ascoltatori: da papa Bergoglio siamo tornati indietro a Papa Pio II, siamo passati dall’ISIS ai Turchi percorrendo a ritroso più di 500 anni .. e ritrovandoci con una lezione di civiltà e di impegno comunitario mai imparata! Un affettuoso a risentirci e un ciao da Vittoria!

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