112 in tasca

112 in tasca

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App che ci georiferisce in caso di “guai”

Pareri distorti (OnAir alle 9 e 19.30)

Buon venerdì localizzato
Abbiamo perso il 118 ma in compenso possiamo avere in tasca il 112.
Non sto soltanto dando i numeri, come sempre, ma la notizia forse negativa dello spostamento da Mantova a Pavia della centrale del 118, che è il numero che facciamo se stiamo male o qualcuno sta male, è accompagnata da una positiva.
Siccome siamo il popolo, al mondo, più dotato di telefonini intelligenti, altrimenti detti smart phone, credo sia utile segnalare, come hanno fatto ieri i vertici dell’Azienda Ospedaliera Poma, che è possibile avere in tasca, cioè sul telefonino, o sul cellulare o sullo smartphone, o sul mobile o mobile detto all’inglese, una applicazione (112 Where ARE U) che ci permetterà, non solo di chiamare rapidamente i soccorsi in caso di necessità ed emergenza, ma anche di comunicare contestualmente la nostra posizione geografica.
In altre parole, da dove chiamiamo e dove siamo.
Essere geolocalizzati, georiferiti, individuabili sul territorio, può far male ai fedifraghi e ai ladri ma bene a chi ha bisogno di essere soccorso.
Se vi è capitato, almeno una volta, di non aver saputo rispondere da dove state chiamando, nel bel mezzo di un incrocio tra due strade, capite al volo quanto sarebbe utile, sperando di mai usarla, l’applicazione che lo dice per voi, mentre balbettate di freddo, di emozione e di paura.
Speriamo di non doverla mai usare, ma averla a portata di dito, male non fa.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti

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