23 aprile

23 aprile

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Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare

Almanaccando

Il 23 aprile del 1946 viene depositato un brevetto per “”una motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi, con telaio combinato, con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica””. A depositarlo era la Piaggio e quel giorno nasceva la Vespa. Dietro all’invenzione dello scooter per eccellenza c’è la storia di un bambino che come Icaro voleva tanto volare. Il bambino era Corradino d’Ascanio che già in giovane età provò con i cugini a costruire un aliante con stoffa, carta di giornale e legno. Era un inventore puro, per esempio negli anni in cui frequentava l’università volendo conversare al telefono con la sua fidanzata in un paese dove ancora non esisteva il telefono, ovviò a questo problema collegando alla rete elettrica comunale di illuminazione un rudimentale apparecchio telefonico con cui riusciva a tubare a distanza per ore. La sua inventiva lo portò negli Stati Uniti, e lì continuò a progettare macchine volanti insieme al figlio di D’Annunzio. Poi tornò in Italia e inventò l’elicottero, il forno elettrico. Inventò anche l’autovelox, e di questo lo ringrazio davvero tanto. Viene quindi assunto dalla Piaggio di Pontedera, dove si sta lavorando all’idea di una nuova motocicletta. D’Ascanio prende in mano il progetto. Quello che sforna sarà l’emblema del design italiano. La Vespa diventa la motocicletta più famosa al mondo e viene anche esposta al Moma di New York. Per realizzare il sellino il buon Corradino si affida al calco del sedere di un tecnico della Piaggio il quale, al dire di Corradino, aveva natiche di dimensioni medie. Viene allora da pensare che l’ingegnere, oltre che di lamiere e di motori, si intendesse anche di altro.
[rf]

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