26 aprile

26 aprile

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Una storia, una curiosità, un avvenimento da ricordare

Almanaccando

Il 26 aprile 1986 è il giorno in cui l’umanità ha sfiorato l’apocalisse. Se ne resero però conto solo due giorni dopo, il 28. Quella mattina il dottor Robinson, che fa il chimico in una centrale nucleare vicino a Stoccolma, si accorge che qualcosa non va. Gli strumenti segnalano un altissimo livello di radiazioni, talmente alto che Robinson non ci crede. Così spegne e riaccende più volte il sistema, perché è convinto che sia bloccato. Poi telefona al suo capo: “”Qui sta succedendo qualcosa di grave”” dice. Il capo gli ordina un altro accertamento, “”controlla le ciminiere, guarda se stiamo perdendo materiale radioattivo da lì””. Robinson controlla. La centrale non ha danni. Ma le sirene cominciano a suonare e non si riesce a spegnerle. È l’ordine di “”evacuazione immediata””. Le altre due centrali nucleari svedesi rivelano le medesime anomalie. C’è radioattività dappertutto. Poi però scoprono che la contaminazione arriva da Sud Est. Non ci vuole molto a capire che viene da Chernobyl, in Ucraina, Unione Sovietica. I diplomatici svedesi chiedono spiegazioni a Mosca. I sovietici, che per tradizione negano sempre, dicono che non è successo nessun incidente nucleare. Ma poi si arrendono. E ammettono, in ritardo, con omissioni e menzogne, il più grave incidente nucleare mai avvenuto. Si capirà successivamente che Cernobyl è esplosa per gravi mancanze da parte del personale: l’idea stessa di un incidente nucleare era semplicemente inconcepibile per gli operatori, avevano completa fiducia nel loro reattore. Una fiducia nella supremazia della tecnica che è attualissima e che fa parte di tutti: Psiche è stata sconfitta da Techne.
[rf]

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