Figlia dimenticata in auto

Figlia dimenticata in auto

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Come può succedere?

Pareri distorti (OnAir alle 9 e 19.30)

Buon mercoledì rimembrante
E’ successo ancora.
Ieri, una mamma, a Borgoforte ora Borgo Virgilio, ha dimenticato la figlia di poco più di un mese, chiusa in auto, davanti a casa, dopo aver scaricato la spesa.
I giorni scorsi, riportavano le cronache, di una bimba di 17 mesi “dimenticata” da entrambi i genitori, per 3 ore e creduta a giocare con il fratello.
Come è possibile che la mente umana cancelli così facilmente i gesti, sia di madri che di padri, che in natura sono insiti in chi ha generato o contribuito a farlo. Perché la natura va in tilt?
Mi piacerebbe avere una risposta e poterla scrivere con sicurezza, ma non ce l’ho.
Parlo di questo evento perché è sconvolgente che con l’inizio dei caldi estivi, l’auto che dovrebbe essere un riparo diventi una bara infuocata per chi è dimenticato dentro, oltretutto assicurato a delle cinture che non sono più nemmeno di sicurezza.
Forse queste dimenticanze succedono anche d’inverno ma con conseguenze meno drammatiche per cui le cronache non ne parlano.
In natura, se anche per errore o con buone intenzioni ci si avvicina a un nido o ad una tana con dei piccoli la madre diventa ferocemente aggressiva nel difendere quel luogo.
L’auto non è né una tana e nemmeno un nido, e capire perché aiuta a dimenticare chi è nel sedile posteriore è già ora di farlo.
Intanto, mettiamo nel sedile in fianco al guidatore un oggetto del piccolo passeggero a ricordarci, prima di chiudere, che non ci siamo solo noi.
Lo scorso anno, negli Usa, 49 sono stati i casi di bambini dimenticati nell’auto al sole, sono record che non vanno certo imitati.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti

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