Occhi aperti per la sicurezza

Occhi aperti per la sicurezza

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I naturali, più di quelli elettronici

Pareri distorti (OnAir alle 9 e 19.30)

Buon domenica attenta
Negli ultimi dieci anni, le campagne elettorali amministrative si sono quasi sempre giocate sulla sicurezza. Argomento di pancia più che di testa, e siccome la pancia richiede tempi rapidi per essere soddisfatta, la risposta che viene subito data è quella degli occhi elettronici.
Anche nei giorni scorsi, per tranquillizzare gli abitanti di Viale Risorgimento, dopo la passeggiata con simil macete di un disgraziato che ce l’aveva con chi non gli ha permesso di concludere un furto, è stato decisa l’installazione sui montanti della stazione passante, ora smontata, di telecamere ultrasensibili tali da riconoscere anche la forfora sulla spalla dei passanti.
Ribadisco che le telecamere non servono per prevenire, al massimo per ricostruire i fatti accaduti e sono due cose diverse. Nessuno è incollato 24 ore su 24 a guardare i monitor.
Prevenire lo fanno gli occhi, umani, quelli degli abitanti che smettono di pensare alla finta privacy, e soprattutto quello del vigile o poliziotto di quartiere che gira e conosce e annota e guarda con occhio esperto.
L’importante è che sia sempre lo stesso agente altrimenti, se i turni sono più frequenti della sostituzione per ferie del titolare, succede come per i postini che recapitano le lettere nelle cassette sbagliate, perché non conoscono il giro. Dicono loro.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti

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