Il buco comunicante

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Una sola scuola aperta e senza bus

Buon martedì comunicante
Ieri, ricorrenza dei defunti, tutte le scuole superiori di Mantova, meno l’Itis, erano chiuse e l’Apam ha pensato, giustamente, di ridurre le corse straordinarie dei pullman destinate agli studenti.
Risultato? Il 23% (cioè 400 su 1700) di chi doveva presentarsi nella sede della cinciana, non ci è andato, vuoi per scelta, vuoi per pigrizia, vuoi per la facile e buona la scusa degli autobus mancanti..
Secondo il neo preside dell’Itis,, che però non è neo nella storia dell’Istituto che ora dirige, perché viene proprio dalle file di chi ha esercitato la docenza tra quelle mura, c’é stato un buco di comunicazione.
E’ vero che ogni Istituto ha la facoltà di decidere, in autonomia, quali chiusura fare nell’anno, garantendo il minimo di legge delle giornate di lezione, ma è altrettanto vero che non era difficile accorgersi o sapere, anche per vie indirette, che quel giorno, tutti gli altri Istituti avevano deliberato di stare in vacanza.
Questo problema, fatto emergere da questa contingenza, apre quello del coordinamento tra scuole e non solo dello stesso grado, ma anche tra elementari, medie, e superiori, per usare un linguaggio chiaro anche a chi non mastica di ordinamenti scolastici.
Le scuole, generano traffico, intasamenti e picchi di richieste di mezzi di trasporto pubblico.
Sicuri che non ci sia una soluzione come lo spalmare gli orari di entrata e conseguentemente di uscita tali da rendere la vita di tutti più gradevole e meno intasata?
A risentirci domani. Grazie

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