Alternare scuola a lavoro
Buon sabato alternato.
La legge della cosiddetta “Buona scuola”, detto tra virgolette perché non tutti concordano che sarà buona, la scuola, ha introdotto, obbligatoriamente nei percorsi formativi, l’alternanza scuola lavoro che prevede, come ho ricordato in un parere di qualche mese fa, che gli studenti alternino, appunto, periodi a scuola e periodi al lavoro.
400 ore per i tecnici, 200 ore per i licei che poi sono 50 e 25 giorni di lavoro effettivo negli ultimi tre anni del quinquennio delle superiori.
Pochini, per capire e farsi capire, ma questo è quel che passa, attualmente, il convento.
Vivendo dalla parte dell’impresa, mi sento di poter dire che la Scuola, ancorché la problematica abbia almeno 40 anni, sia arrivata come al solito impreparata soprattutto nelle sue strutture istituzionali, direzione, segreterie, corpo docente demandando a volonterosi genitori il reperimento delle disponibilità delle varie aziende sparse sul territorio per cui ho assistito a telefonate imploranti, di genitori disperati, affinché si dicesse di si, non ad un progetto di collaborazione ben definito, ma ad un progetto da inventarsi magari assieme.
Lasciarlo solo alla buona volontà, peraltro utilissima, di volontari genitori con “amici e conoscenze varie” non mi pare un buon inizio.
Comunque, “Non è mai troppo tardi” come recitava il titolo della trasmissione Rai degli anni 60 rivolta all’alfabetizzazione degli adulti.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti
