Processo 'ndrangheta, a Brescia
Buon venerdì ingabbiato
Il processo denominato Pesci, quello all’ndrangheta che si è insediata sul nostro territorio, annunciato a Mantova, si farà a Brescia a partire da lunedì 4 aprile.
Il dietrofront, deciso, improvviso, inevitabile, è arrivato ieri perché, i detenuti in regime di 41Bis, e il capo degli imputati in questo processo è sotto sorveglianza da 41Bis, non possono essere lasciati uscire nemmeno per presenziare ai processi a loro carico ma devono poter assistere attraverso sistemi di videoconferenza.
Solo qualche giorno fa, ci spiegavano che era giusto che reati commessi sul territorio venissero giudicati sul territorio, affinché tutti ci rendessimo conto della penetrazione mafiosa qui da noi.
Peccato che il tribunale di Mantova non abbia gabbie idonee a tenere vincolati, ma separati, imputati che altrimenti potrebbero sia scappare che ferirsi a vicenda, (il Comune aveva già disposto 50.000 € per sistemare le gabbie esistenti), ma soprattutto è stata la mancanza di sistema di videoconferenza a fare deviare il processo a Brescia, da cui dipendiamo e dove già esiste questo impianto.
Per quanto riguarda la coscienza che la mafia da noi esiste, é sufficiente scorrere l’elenco dei beni fatti sequestrare in tutta la provincia che già si può avere una buona panoramica della abbondante penetrazione mafiosa nel nostro territorio.
A risentirci domani. Grazie
@robertostorti
