Unificare le “banchine”

Unificare le “banchine”

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I Mantovani risparmiano altri raccolgono

Buon martedì bancario

Siamo nella fase in cui piccolo è brutto, grande e accorpato è meglio.

La chiamo fase perché, come in tutte le cose, economia compresa, si va a mode, adattando, se necessario, i bilanci alla moda del momento.

Non c’é bisogno di andare molto indietro nel tempo, e nemmeno nella memoria, per ricordare cosa è successo con la fusione della BAM (Banca Agricola Mantovana) con MPS (Monte dei Paschi di Siena) che si è pappato tutti gli sportelli mantovani ma soprattutto l’enorme liquidità dell’Istituto Mantovano depositati, i liquidi, con fiducia nella banca di casa.

Adesso, vista la miserevole fine dei paschi, cioè dei pascoli, ci si rende conto che sarebbe stato meglio non cedere.

Per ragioni contabili, il Credito Cooperativo di CastelGoffredo è in sofferenza, così come lo sono le piccole banche che, secondo piani, non so di chi, hanno come unica strada quella dell’unificazione con altre “banchine” di Cremona.

Secondo il movimento Cooperativo Mantovano ci sarebbe spazio, e si dovrebbe creare, una banca tutta nostra, fondendo Mantova Banca e altri Crediti Cooperativi come quello di CastelGoffredo e di Rivarolo Mantovano, ma non per spirito campanilistico, ma perché, noi mantovani siamo risparmiatori veri; perché allora regalare sportelli e decisioni a chi lo è di meno?

Io, non sono un economista, e non ho risposte ma solo sensazioni strane.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti