A pugni e a schiaffi

A pugni e a schiaffi

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La violenza domestica fa male

Buon mercoledì domestico

Le statistiche sono impietose e fotografano situazioni che non ci dovrebbero più essere.

La violenza, nei confronti delle donne, non cala, soprattutto non cala tra le mura domestiche dove è sempre rintanata, pronta ad esplodere.

Le cronache di queste ore confermano, purtroppo, che cinghiate, schiaffi e spintoni contro il muro o la cucina, sono ben presenti sia nei registri della polizia a pronto soccorso del Poma, sia nella mente delle donne che la subiscono, meno in quelle degli uomini che la praticano.

Le ultime due violenze, di cui parla la Gazzetta di Mantova in edicola oggi, riguardano una donna di 25 anni e una di 50 anni, entrambe picchiate dal loro compagno, convivente, marito, fidanzato, chiamiamolo come vogliamo, comunque chiamiamolo anche violento che usa a pugni schiaffi e spinte per sentirsi “uomo”, detto tra virgolette.

Oltre alla paura, rimane, in chi subisce questi atti violenti, la difficoltà di essere creduta sino in fondo anche nella propria cerchia famigliare, e anche da giudici e avvocati, nel caso abbia la forza e l’autonomia economica, oltre che psicologica, di denunciare il violento.

La violenza si combatte eliminando l’ignoranza, la povertà, la dipendenza economica oltre che con una abbondante dose di solidarietà e capacità di ascoltare chi la subisce e chi l’ha subita, perché, il trauma non passa al volo, si annida e si incista.

A risentici domani. Grazie

@robertostorti