Austerlitz, un racconto riflessione sulla Memoria stasera al Carbone

Austerlitz, un racconto riflessione sulla Memoria stasera al Carbone

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I campi di concentramento e il turismo di massa, un racconto riflessione sulla Shoah stasera (venerdì 20 gennaio) proiettato al Cinema del Carbone

Perché una coppia di innamorati o una madre con il suo bambino vanno a fare visita a un campo di concentramento in una giornata di sole estivo? Che cosa ha portato Auschwitz a divenire una meta da Lonely Planet? Venerdì 20 gennaio (ore 21.15) arriva al cinema del carbone AUSTERLTIZ, racconto-riflessione sul turismo di massa di oggi nei campi di concentramento del regista Sergei Loznitsa, distribuito nelle sale italiane da Lab 80 film in occasione del Giorno della Memoria.

In concorso all’ultimo Toronto Film Festival, presentato anche alla Mostra del Cinema di Venezia, il film propone un’osservazione dei visitatori dell’ex campo di concentramento di Sachsenhausen, 35 chilometri a Nord di Berlino. Loznitsa, durante una calda giornata estiva, piazza una telecamera ad altezza d’uomo e registra: il percorso turistico che le persone seguono per visitare il campo è lo stesso che facevano i prigionieri di un tempo. Qualcuno passeggia tra i viali delimitati dai dormitori, altri scattano selfie all’interno dei forni crematori, altri ancora consumano il pranzo al sacco sul lastricato che separa la strada dalle fosse comuni.

Eppure Loznitsa non fornisce una lettura semplicistica né giudizi univoci: propone una riflessione vera sul senso della testimonianza e della memoria della Shoah. E induce a chiedersi: cosa farei se il turista fossi io?

Ha detto Sergei Loznitsa: «L’idea di fare questo film mi è venuta perché visitando questi luoghi ho sentito subito una sensazione sgradevole nel mio essere lì. Sentivo come se la mia stessa presenza fosse eticamente discutibile e avrei voluto davvero capire, attraverso il volto delle persone, degli altri visitatori, come ciò che guardavano si riflettesse sul loro stato d’animo. Ma non nascondo di esserne rimasto, alla fine, abbastanza perplesso».

Il titolo è ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore tedesco W.G. Sebald, pubblicato nel 2001 e dedicato alla ricerca delle proprie origini, e della propria memoria, da parte del personaggio protagonista Jacques Austerlitz.

Presenta il film Elena Pirazzoli, dottore di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università di Bologna e consulente di istituti storici della Resistenza e fondazioni legate a luoghi di memoria.

Biglietto intero: 7 euro, soci cinema del carbone e under 25: 5 euro.

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Classe 1990 e una vita piena di paradossi. Da bambina non parlavo con nessuno, da grande ho preso un po’ di lauree in comunicazione e media, e ne ho fatto il mio mestiere, che adoro. Ho vissuto per qualche anno all’estero: la Svizzera mi ha adottato e la Spagna mi ha abbracciato, ma l’Italia rimane il mio nido. Racconto il mio territorio, conoscendo quello che sta al di là delle dogane. Ma dato che sono cresciuta a sbrisolona e Sailor Moon - Paladina della giustizia, tra le altre, mi occupo anche di mediazione interculturale e libertà civili. Qualcuno a volte, mi definisce Don Chisciotte contro i mulini a vento. L’ironia e la libertà sono gli unici modi che conosco, e sono quelli che voglio comunicare ai microfoni di Radiobase. Il mio motto? Sii te stesso, tutti gli altri sono già occupati.