L’Home Restaurant è di tendenza e fa parlar di sé in un...

L’Home Restaurant è di tendenza e fa parlar di sé in un disegno di legge

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Trasformare la propria casa in un ristorante e aprirla “al pubblico”, da cuoco professionista o da semplice appassionato. L’idea non è creare semplici cene ma costruire attorno a queste un vero e proprio evento, fatto di curiosità e foto degli ospiti e del cibo da condividere sui social, creando così interesse e passaparola, ma soprattutto un piccolo o grande giro di business. E’ la nuova frontiera dello “stasera usciamo a cena“, che risponde al nome (inglese) di Home Restaurant, perché nata a Londra nel 2009, ma che la nostra Accademia della Crusca ha di recente bacchettato sostenendo la necessità di utilizzare il termine “ristorante domestico”. Sì perché, esiste un testo di legge, nella nostra legislatura, che fornisce le regole per l’attività in questione.

Una tendenza che ha già preso piede anche a Mantova, in particolare, in concomitanza con il Festivaletteratura che tutti gli anni, in settembre, riempie la città di turisti e stranieri, che potrebbero avere voglia di assaggiare specialità culinarie di casa nostra. In tal senso, ha detto la sua Confcommercio Mantova sul disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati e che passerà, in breve, anche all’esame del Senato. Due i principali limiti posti dalla nuova norma: non più di 500 coperti l’anno e un tetto massimo di proventi pari a 5 mila euro annui.

“È apprezzabile l’impegno che il Governo sta mettendo in campo per regolamentare un fenomeno in forte ascesa come quello degli home restaurant, di cui abbiamo sottolineato in ogni sede i rischi che potrebbe generare se non correttamente inquadrato: il mancato rispetto delle norme a garanzia della salute pubblica, dei diritti dei lavoratori e della trasparenza, oltre a un’evasione fiscale e contributiva pressoché totale”, spiega il Presidente Giampietro Ferri. “Il provvedimento rappresenta dunque un buon punto di partenza per la futura regolamentazione del settore, per prevenire gli abusi e i rischi legati alle attività sommerse. Tuttavia, riteniamo che andrebbe ulteriormente migliorato, soprattutto per quanto riguarda le tutele per la salute dei consumatori, con l’obbligatorietà delle procedure Haccp sui temi della sicurezza igienico-sanitaria”.

Altri limiti introdotti dal disegno di legge per gli Home Restaurants riguardano la location, che non potrà essere la stessa che già ospita un B&B o una casa vacanze, e che dovrà essere assicurata per la responsabilità civile verso terzi; l’obbligo della copertura assicurativa vale anche per gli ‘operatori cuochi’, che dovranno anche possedere i requisiti di onorabilità di cui all’articolo 71 del D.lgs 59/2010 (assenza di condanne penali per vari tipi di reati).

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Classe 1990 e una vita piena di paradossi. Da bambina non parlavo con nessuno, da grande ho preso un po’ di lauree in comunicazione e media, e ne ho fatto il mio mestiere, che adoro. Ho vissuto per qualche anno all’estero: la Svizzera mi ha adottato e la Spagna mi ha abbracciato, ma l’Italia rimane il mio nido. Racconto il mio territorio, conoscendo quello che sta al di là delle dogane. Ma dato che sono cresciuta a sbrisolona e Sailor Moon - Paladina della giustizia, tra le altre, mi occupo anche di mediazione interculturale e libertà civili. Qualcuno a volte, mi definisce Don Chisciotte contro i mulini a vento. L’ironia e la libertà sono gli unici modi che conosco, e sono quelli che voglio comunicare ai microfoni di Radiobase. Il mio motto? Sii te stesso, tutti gli altri sono già occupati.