I social non sono la realtà sono la minoranza del bar sport

I social non sono la realtà sono la minoranza del bar sport

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Buona domenica social

Il direttore della Gazzetta di Mantova nel suo fondo di oggii si dice preoccupato per i “barbari di FB” che hanno criticato l’articolo del pachistano che dal campanile di Suzzara chiedeva lavoro, loro, quelli dei social, lo avrebbero lasciato li a cuocersi al sole, così come sostengono che la ragazza che per poco non veniva strangolata dal padre del suo bambino, da poco partorito, se l’é andata a cercare mettendosi con un brasiliano ubriacone.

Vorrei essere un po’ ottimista anche perché i social non sono la realtà, così come non lo é mai stata la chiacchiera da bar.

C’é una sentenza, nella folta giurisprudenza italiana, che ha assolto Biscardi al tempo del suo processo al calcio perché le sue erano equiparabili alle chiacchiere da bar e nemmeno da bar sport e pertanto non avrebbero mai potuto diffamare nessuno se non il processo stesso.

Ecco, i social sono meno del bar sport.

Nei social, un concetto, se si vuole essere letti, deve essere lungo al massino tre righe; solo i sintetici per natura e per esercizio riescono a esprimere un pensiero compiuto, in questo spazio.

L’insulto é la scorciatoia imboccata dagli avventori del bar FB e TW che non sono certo la maggioranza degli italiani.

Gli insultatori seriali ci sono sempre stati solo che li zittivano gli avventori del bar ignorandoli, imitiamoli non amplificando gli insulti dei corti di mente e di parola.

A risentirci domani. Grazie

@robertostorti

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