Buona domenica tersa
Probabilmente, tra due mesi, in centro a Mantova, zona Unesco, finirà il periodo della raccolta differenziata con sacchetti che hanno reso i marciapiedi simili un piatto di aglio olio e peperoncino.
Il sistema che l’Amministrazione attuale, di concerto (come dice il burocratichese) con la Sovrintendenza, é quello dei cassonetti, come prima della raccolta porta a porta, cassonetti non aperti a tutti, ma solo a chi ha la tessera con il codice a barre.
Se da una parte ritengo l’operazione “decenza” del centro storico, importantissima, intravvedo almeno due guai all’orizzonte:
1) abbandono di sacchetti attorno al cassonetto, come già avviene, da parte dei patologici turisti del rifiuto, ma anche da chi avrà dimenticato a casa la tesserina per aprire la bocca del contenitore,
2) proteste, soprattutto nel periodo caldo, e da noi fa caldo veramente, per gli effluvi dovuti a fermentazione non solo dell’umido ma anche della plastica che pochi consegnano lavata, per non dire delle lattine e del vetro.
Ritengo che se, i cassonetti fossero interrati, metà dei futuri problemi, estetici e di temperatura, sarebbero evitati e probabilmente i costi, alla fine, sarebbero gli stessi di quelli che si dovranno affrontare con una squadra volante di netturbini che raccoglie il disperso o con la spesa di telecamere per controllare.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti