Buttare la chiave della cella o rieducare?

Buttare la chiave della cella o rieducare?

Condividi

Buon mercoledì rieducante
Nell’attuale clima post elettorale, in cui lo stallo è la norma, non mi meraviglia che una riforma del sistema carcerario, verso una situazione più umana, puntando più alla rieducazione, abbia poco ascolto.
Gli avvocati, che sono una delle poche categorie che vedono abbastanza da vicino la situazione, ci dicono che, a Mantova, nonostante ci sia stato un bello sfoltimento del numero di detenuti per cella, riducendo il sovraffollamento che caratterizzava la Casa Circondariale di via Poma, la situazione rimane pessima e manifestano con lo sciopero della fame, come segno tangibile di solidarietà sia verso i detenuti che per protestare anche contro la mancata riforma delle carceri.
Siamo ancora nella fase per cui il “chiudere la porta della cella e gettare la chiave” è ritenuta la scelta migliore, ignorando qualsiasi studio che dice quel che il buon senso capisce da solo: se tratti male e violentemente una persona, una volta uscita proseguirà a proporre il modello subito continuando a delinquere con maggiore violenza, se lo rieduchi, è statisticamente provato che riduce il delinquere.
Occorre il coraggio e la voglia di continuare a sostenere i diritti degli umani, anche se hanno commesso reati, nonostante il clima forcaiolo del momento.
A rileggerci alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti

Condividi