Caccia: almeno sia ad armi pari

Caccia: almeno sia ad armi pari

Condividi

Buona domenica cacciata

I cacciatori, cha ora hanno una loro rappresentante ai vertici della Amministrazione Regionale Lombarda con la Consigliera nativa di Mantova ma eletta a Bergamo per (FdI), hanno messo nel mirino il Presidente Fontana, chiedendogli di rivedere le norme che impongono di sentire il parere di Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nell’indicare quali speci si possono cacciare.

La motivazione che le molteplici sigle che riuniscono i cacciatori, rappresentanti di ogni colore politico esistente, passato e futuro, adducono, é che ritengono che quelle di Ispra non siano più ragioni scientifiche ma politiche, pertanto inutili, dicono loro, per definire a chi sparare e a chi no.

Già che ci sono, chiedono pure di poter riprendere a dare la caccia agli ungulati, diventati, sempre secondo queste associazioni caccianti, un numero elevatissimo come i cinghiali che ormai si vedono grufolare nell’immondizia cittadina

Non serve essere un animalista intransigente per sostenere che l’uccisione di animali, per diletto, é un barbaro esercizio, sia se fatto con fucili, sia se con le gnobili reti o roccoli.

La caccia sarebbe appena appena accettabile, se e solo se, fosse fatta per necessità di equilibrio che la natura avesse scordato e soprattutto se fosse una gara alla pari, cioè senza armi, almeno da sparo, in mano all’uomo, o alla donna che intende cacciare.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

Condividi