Usare edifici pubblici per i dormitori di Donne e Uomini

Usare edifici pubblici per i dormitori di Donne e Uomini

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Buon giovedì dormiente

Abbiamo in città esperti di mezzo mondo che discutono di come affrontare le emergenze climatiche avverse che siamo riusciti a creare, con i nostri assurdi comportamenti e altrettanto assurde scelte, che continuiamo anche a reiterare.

Intanto il freddo é arrivato, non ancora pungentissimo, ma é arrivato, e con esso il problema di coloro che non hanno un tetto e che vivono per strada.

Mantova ha un dormitorio pubblico, solamente maschile, con 38 posti letto più 12 aggiuntivi in un container nel cortile della stessa struttura.

50 insufficienti posti, sicuramente per chi, come le donne, che non possono essere ospitate e non si sa dove mandarle, perché non esiste un dormitorio femminile.

Rispetto allo scorso anno, i passi avanti si sono fatti e si sa che in questo settore, i tempi sono quelli geologici e va ringraziato chi, come i volontari e l’Assessore Caprini, dedicano tempo e intelligenza per risolverli, ma i problemi, purtroppo rimangono e, con le attuali leggi sulla cosiddetta sicurezza, destinati ad aumentare.

Mi chiedo come sia possibile che ci siano edifici, anche grandi, e di proprietà pubblica, come i padiglioni dismessi dell’ospedale cittadino, che sono vuoti e che rimangono vuoti, anche dopo il tentativo dello scorso anno, di utilizzarli per il dormitorio.

Possibile che i cavilli e la burocrazia abbiano sempre il sopravvento sulla ragionevolezza?

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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