Polveri sottili: meno caldaie e allevamenti intensivi

Polveri sottili: meno caldaie e allevamenti intensivi

Condividi

Buon lunedì polveroso

Al momento in cui scrivo questo parere, non so ancora se fermeremo per l’ennesima volta i veicoli diesel euro 4 e se dovremo abbassare il termostato di casa a 19°, ma se non é per oggi, sarà domani che si dovrà fare.

Il problema é che fermare le auto che incidono per il 9% sul particolato secondario, che poi é quello che induce processi chimico fisici in atmosfera, non può bastare.

Un fresco studio dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sostiene che i maggiori inquinanti calcolando la somma dell’incidenza tra particolato primario e secondario sono: riscaldamento (38%), allevamenti intensivi (15,1%), industria (11,1%) Auto (9%), poi seguono merci su strada (7,1%) e altri.

Fermare le auto é dunque un pannicello caldo se non si riducono gli scarichi della caldaie domestiche, difficili da controllare e infatti, secondo e nessuno abbassa a 19°, e soprattutto ridurre gli allevamenti intensivi lo spandimento delle deiezioni.

Credo che le Regioni, anche sulla base di questo nuovo studio, debbano rivedere i protocolli per la riduzione dei particolati nell’aria che ormai stanno otturando tutti gli alveoli degli abitanti della pianura padana, con il particolato secondario maggiore del primario e pertanto con responsabili diversi da quelli sino ad ora monitorati.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

Condividi