Buon mercoledì ricorrente
Non c’è appalto, anche di piccole entità, che non abbia subito un ricorso al Tar. (Tribunale Amministrativo Regionale)
I due ponti sul Po, che interessano la nostra Provincia, nella loro storia di costruzione, quello di San Benedetto, o di incerottamento, quello di Casalmaggiore, sono l’esempio più chiaro di come i Giudici dei vari TAR, e non gli amministratori eletti, di fatto, amministrino e decidano.
Il meccanismo è ormai collaudato: viene indetta una gara di appalto, chi arriva secondo ricorre al Tar e, nel frattempo, tutte le assegnazioni si sospendono, il tempo passa, con danni, a volte anche enormi non solo alle ditte interessate ma soprattutto ai contribuenti e tutti si attende la decisione del Giudice, decisione che solleverà qualsiasi amministratore da responsabilità altre e, alla fine, con mesi ma anche anni di ritardo, si procederà a quello che poteva essere fatto in meno tempo e sopratutto con meno costi da tutte le parti.
C’è qualche cosa che non funziona in questo perverso meccanismo a cui sarebbe opportuno mettere mano in tempi brevi, prima che si possa ricorrere al TAR dei TAR.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti