Buon sabato riflettente
Tra otto giorni saremo chiamati alle urne per dire la nostra sui prossimo Parlamento Europeo, che volenti o nolenti, comunque la si pensi, decide buona parte del nostro futuro agricolo, economico e politico.
Dalle nostre parti, dove più del 50% degli elettori si esprimeranno oltre che per l’Europa anche per i nuovi Sindaci Assessori e Consiglieri comunali, forse c’é stato un po’ di dibattito, da altre parti credo sia faticoso sapere, o ricordarsi, chi sono i candidati per il Parlamento Europeo.
I tabelloni elettorali, per strada, sono vuoti, come da almeno 10 anni, per cui sarebbe ora di mettere mano alla legge elettorale e sollevare i comuni dalla spesa di un inutile spazio, visto che viene snobbato da tutti i partiti o movimenti in lizza.
Sui social, nuovo strumento confusionale e fortemente taroccato anche dall’estero, si parla di tutto meno che di Europa e delle idee per l’Europa che partiti e candidati vorrebbero.
E allora?
Niente paura, si voterà sulle vere e false paure indotte, si voterà contro qualcuno o qualcosa, si voterà per far perdere l’altro, non si voterà per noia o per disagio o per disappunto o per dare una lezione, non si sa a chi.
Strano voto, quello di domenica 26 maggio.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti