Non siamo più capaci di fare ponti

Non siamo più capaci di fare ponti

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Buon martedì conservativo

Qualche mese fa mi chiedevo, elencando tutte le chiusure di ponti nell’area della nostra provincia, cosa sarebbe stato se anche gli antichi romani avessero costruito ponti come li abbiamo costruiti noi in questi ultimi 70 anni.

Oggi arrivano notizie ferali riguardanti l’area di San Benedetto, allargata a quella di Quistello.

Anche il ponte di Santa Lucia, tra Quingentole e Nuvolato, non certo importante come quello sul Po, presenta segni di cedimento e verrà chiuso per un po’ (non mi azzardo a dire per quanto) per poi utilizzarlo a senso unico alternato.

Il processo di carbonatazione che per la calce é positivo, per il cemento, soprattutto quello con armature di tondini, diventa distruttivo, indebolendo e arrugginendo l’armatura in ferro.

Questo processo, conosciuto, ma probabilmente sottovalutato e non previsto in questa forma altamente sfaldante, sta mettendo in ginocchio l’economia di un ottavo della popolazione mantovana.

Sono infatti stimate in 53.000 le persone che risentono del blocco al traffico pesante, ormai settennale, del ponte di S. Benedetto con almeno 1500 pendolari coinvolti e 1200 aziende che soffrono con un costo stimato tra i 25 e i 30 milioni annui.

Ora si é aggiunto anche questo “ponticello” a rallentare quell’area che affronterà la chiusura totale del traffico per lunghissimi cinque mesi, innalzando il costo, per la popolazione, oltre i trenta milioni stimati attualmente.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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