Nemesi della dinamite: salva i boschi feriti

Nemesi della dinamite: salva i boschi feriti

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Buona giornata esplodente

Un esperimento datato 2007 (12 anni fa) al nostro Bosco Fontana, per verificare l’effetto di micro esplosioni su ceppaie di alberi sradicati, con molta probabilità, sarà la salvezza dei boschi distrutti lo scorso ottobre dal ciclone Vaia.

Dalla Valtellina lombarda alla Carnia friulana, ci sono 390 chilometri di montagne sommersi sotto 420 milioni di quintali di tronchi abbattuti e di ceppaie pericolose che impiegherebbero almeno 100 anni a diventare humus.

Un docente dell’Università di Padova e uno dei maggiori esperti italiani di esplosivo, hanno messo a punto una tecnica, testata come detto nel vicino bosco primario della Fontana, fatta di micro esplosioni controllate, che, frantumando i ceppi e tutto quanto trovano nel loro raggio di azione, riaffideranno alla natura il compito di trasformare il tutto in humus senza aspettare secoli.

Mercoledì prossimo, a Roana, sull’altipiano di Asiago, uno dei luoghi più colpiti dalla furia del vento, verrà testato il metodo che ho sinteticamente descritto.

Se funzionerà la nemesi della dinamite, recupereremo tempo nel rivedere i boschi rinascere, riducendo, pure, i pericoli per animali e umani che in quei boschi vivono o lavorano.

Io ci spero, molto.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

Immagini tratte dalla rete e non coperte da copyright, dichiarato o evidenziato

#FotoNONmie

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