Nessuna lista di attesa per le RSA

Nessuna lista di attesa per le RSA

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Buon sabato senza liste

All’inizio dell’anno, prima del Covid, per entrare in una qualsiasi RSA, c’erano liste di attesa, di mesi, che raggiungevano l’anno per la sistemazione definitiva.

Prima la lista denominata di sollievo (per i familiari) che in due mesi si esauriva, poi la strada della riabilitazione (un mese di respiro) poi si passava a pagamento in attesa che venisse libero un letto.

Il post Covid è tutta un’altra scena apparentemente dello stesso film.

Non più liste d’attesa, letti vuoti, organici in esubero.

Un problema che se fa bene alle casse dell’INPS fa malissimo ad una categoria, quella degli infermieri ed assistenti che ha rischiato la vita nel momento in cui tutti li chiamavamo eroi, ed ora rischia il posto di lavoro.

L’attesa di vita, in Lombardia è diminuita, di colpo, di due anni ma siamo pur sempre una realtà fatta di anziani e da qui la necessità di trovare soluzioni idonee sia dal punto di vista della sicurezza, delle protezioni che sono spesso mancate, della formazione del personale, ma anche economica per stipendi e strutture.

Assieme all’Istruzione le RSA dovrebbero essere al centro dell’attenzione di chi amministra i nostri soldi, prelevati, forzatamente o meno, da accise e tasse.

Su queste scelte, gli Amministratori e i Legislatori, vanno misurati, premiati o puniti, nell’urna.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

#fotoNONmie Immagini di repertorio

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