Una piccola storia di oggi

Una piccola storia di oggi

Condividi

Le piccole storie di Maria Vittoria Grassi

C’era una volta, anzi due volte e più volte un mostro di nome Covid.

Era orribile e malvagio: attaccava tutte le persone che incontrava sulla sua strada, le faceva ammalare, le soffocava  e, quando poteva, le distruggeva.

La gente era spaventata e non sapeva come difendersi.

Piano piano il mostro si moltiplicò e si diffuse in tutti i paesi del mondo. Nessuno voleva più uscire di casa: le città si spopolarono, il lavoro si fermò, gli ospedali si riempirono e tanti morirono. Ma Covid continuava il suo cammino: era subdolo e si nascondeva, per cui tante persone non lo riconoscevano e finivano per farsi prendere e divorare da lui. Il tempo passò, tra paure e speranze, e finalmente un giorno arrivò un mago buono: si chiamava Vaccino e riuscì, a poco a poco, a limitare i perfidi attacchi di Covid.

La gente ricominciò ad avere fiducia e le città tornarono a vivere, anche se Covid spesso sbucava fuori e tornava a mettere paura. Purtroppo capitava infatti che tanti non si fidavano di Vaccino: inventavano storie su di lui, pensavano che volesse solo diventare ricco e potente, che i suoi benefici fossero inutili o, addirittura che Covid non esistesse.

Così la storia ricominciò. Covid era contentissimo di avere tanti seguaci sciocchi e testardi: spesso ne beccava uno e se lo divorava tutto felice, altre volte si limitava a mangiucchiarne qualche pezzetto per poi risputarlo in ospedale. E così capitava che anche le buone magie di Vaccino non andassero a buon fine: gli ottusi seguaci di Covid riempivano gli ospedali, impedivano a Vaccino di curare e di guarire tante persone. E la gente si riammalò.

E come finì? direte voi…

La storia non finì, in effetti. Covid, tutto soddisfatto, continuò a far conto sugli sciocchi, che lo rendevano più forte e addirittura morivano pur di non ammettere la loro  follia.

E Vaccino?

Continua a lavorare con le sue magie sperando di trovare altri modi per contrastare il mostro.

Questa non è una storia allegra: è una storia vera. È una storia piccola e semplice, eppure, se ci pensiamo, può insegnare tante cose a tutti!

Un abbraccio affettuoso da Vittoria e alla prossima!

 

Condividi