IL PROGETTO InNat

IL PROGETTO InNat

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Siamo talmente impegnati ad eliminarli dalle nostre case e dai campi agricoli da non accorgerci che li stiamo perdendo davvero. Frammentazione degli habitat, inquinamento atmosferico, eccessivo utilizzo di pesticidi e abbondanza di specie alloctone stanno portando ad una preoccupante riduzione degli insetti presenti sulla Terra, come evidenziato da Sonke Hardersen e Marco Bardiani domenica pomeriggio durante l’incontro “Il progetto InNat”.

 

 

 

 

 

I due esperti entomologi, riportando i risultati di alcuni studi, hanno evidenziato una perdita in 40 anni del 30% delle falene in Inghilterra e del 70% delle farfalle, dal 1980, nei Paesi Bassi; i danni quindi sono già notevoli e colpiscono anche impollinatori e altri taxa d’interesse ecologico, ma è raro poter disporre di serie di dati così durature come nelle ricerche appena citate poiché si sono sempre preferite specie più carismatiche. In questo contesto risulta quindi urgente e necessario iniziare attività di monitoraggio delle popolazioni di insetti, così da attuare successivi programmi di conservazione e ridurre il numero di specie a rischio estinzione. Censire questi organismi però è difficile considerando le dimensioni ridotte, la somiglianza tra le specie e la complessa tassonomia, senza considerare che talvolta le specie possono essere estremamente localizzate come Zerynthia polyxena, lepidottero affascinante che si può intercettare solo in Aprile nei pressi della sua pianta ospite, l’aristolochia. Per queste ragioni centri di ricerca come il Centro Nazionale Biodiversità di Bosco Fontana hanno bisogno di aiuto da parte di appassionati e cittadini curiosi di avvicinarsi a questo mondo, che possono partecipare al progetto di citizen science InNat, attivo dal 2013 (ma fino al 2018 con il nome MIPP) e che attualmente include 34 specie di insetti, 1 crostaceo d’acqua dolce, 3 taxa botanici e 2 habitat, tutti tutelati dalla Direttiva Habitat.

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cervo volante

Basta camminare nelle aree boscate o vicino ai canali in campagna, osservare con attenzione piante e animali e fotografare gli individui che catturano l’attenzione e che potrebbero rientrare nella lista di InNat. La segnalazione attraverso foto georeferenziata verrà validata da esperti entomologi come Hardersen e Bardiani e poi inserita in una mappa che consentirà di avere un’idea della distribuzione e dello stato di conservazione degli insetti nel mantovano; allo stesso tempo i partecipanti potranno conoscere meglio il territorio e gli animali, entrare in una rete e intessere relazioni con altri appassionati e aumentare la consapevolezza sulla necessità di tutelare animali e piante. Tra gli insetti da censire ci sono il cervo volante, Osmoderma eremita, il cerambice della quercia, la licena delle paludi e il gonfo a zampe gialle.

[Valentina Vitali]

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