Buon venerdì accessibile
Nel periodo in cui siamo stati chiusi in casa per evitare ulteriori contagi, prenotare aveva un senso; ma ora perché si mantiene questa “usanza”?
Se uno sportello è aperto al pubblico, se un servizio di consulenza è h 24, che senso ha pretendere la prenotazione che, in molti casi, allontana l’utenza.
Prendete il disagio giovanile di cui abbiamo un esempio a Castelbelforte. Il servizio di psicologi non può essere sottoposto a prenotazione per ovvie ragioni di necessità e urgenza.
Già convincere una persona con problemi, ad andare a fare un colloquio, non è sempre semplice; se poi, invece della disponibilità immediata, ci si mette anche il tempo di prenotare, metà degli utenti non utilizzano più il servizio con danno a loro stessi e ad altri.
Perché mantenere le necessità del lockdown quando non c’è più?
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie
@robertostorti
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