Mantova ha un traffico da attraversamento, impressionante. Click per allargare le tabelle
Partendo dalle tabelle pubblicate sulla Voce di Mantova in occasione della presentazione del piano antirumore del Comune, si evince che in viale Pitentino transitano più di 1000 auto all’ora, calcolando le 24 ore, ma a notte fonda sono certamente di meno il che alza la media dei passaggi/ora giornalieri.
La tangenziale “interna” Corso Garibaldi-Via Trieste, con i suoi quasi sei milioni di veicoli all’anno, fa fumare 664 marmitte all’ora, Viale Gorizia 416, Piazza di Porta Cerese 591, sempre all’ora.
Pensare solamente a nuovi asfalti afonici e drenanti, è un pannicello caldo.
Bisogna portare fuori dalla città, almeno il traffico da attraversamento, con tangenziali che la aggirino.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.
@robertostorti
Immagini tratte dalla rete, senza esplicite, bloccanti, indicazioni di copyright o con impossibilità di risalire, con certezza, al titolare dell’immagine stessa. Immagini di repertorio, non riferite all’evento.
C’era una volta, in un paese di cui ora non mi ricordo, uno strano ometto, che compariva in piazza solo per Pasqua, anzi la vigilia di Pasqua. Ogni volta, puntuale, alle 7 del mattino, spuntava un chioschetto a forma di uovo, tutto giallo, con la scritta: “ecco gratis il vostro uovo di Pasqua”. La cosa durava ormai da molti anni e la gente veniva da tutte le parti per trovare questo strano fenomeno. Dietro al bancone c’era un omino piccolo, con la testa a forma di uovo, una pancetta ovoidale, e due gambette che sembravano zampe di gallina. A parte l’aspetto piuttosto buffo, era un tipo simpatico sorridente e molto sveglio. E poi c’era una caratteristica nel suo modo di consegnare l’uovo (destinato solo ai bambini): l’ometto, che chiameremo Pasqualino, prima di scegliere l’uovo giusto chiedeva il nome del bambino a cui era destinato. “Come ti chiami?” “Rosa” diceva la bambina: ed ecco che Pasqualino sceglieva un bell’uovo incartato di rosa. “Io sono Pierpaolo” diceva un altro ragazzino e l’ometto, grattandosi un po’ la testa, gli consegnava un uovo grande il doppio, adeguandolo al doppio nome. “Io sono …” balbettava un bimbo un po’ timido; e subito l’ometto, sorridendo, completava: “Tu sei Angelo” e gli consegnava un bell’uovo tutto azzurro, con un paio di alette bianche in omaggio. La consegna durava per tutto il giorno e Pasqualino, instancabile, serviva tutti, anche i bambini che venivano da lontano per vederlo, mentre le uova, magicamente, continuavano ad affollare i ripiani dietro di lui. Poi, a mezzanotte, tutto spariva: ometto e baracchino svanivano per tornare poi l’anno seguente.
Quella volta si cui vi voglio raccontare, a metà mattina arrivò da un paese straniero un bambino un po’ diverso dagli altri. Si fermò davanti al baracchino di Pasqualino e disse:” Voglio l’uovo più grosso che hai, anzi li voglio tutti perché io sono il bambino più intelligente e più forte del mondo “Come ti chiami?” disse come sempre, senza scomporsi, Pasqualino. “Vladimir” rispose il bambino con fare un po’ prepotente. “Non posso certo darteli tutti – ribatté Pasqualino – però ne ho uno enorme che sembra fatto per te!”. E subito l’ometto si voltò e prese un uovo così grosso che quasi non usciva dalla porta, ben avvolto in una carta marrone e lucida. “Sei sicuro che è il più grosso?- insisté Vladimir- e che dentro ci sia una sorpresa altrettanto grande? Devo farlo vedere a tutti bambini del mio paese perché capiscano che io sono il migliore!” “Sta’ tranquillo, rispose Pasqualino – è proprio l’uovo giusto per te!”. Vladimir prese l’enorme uovo e se ne andò tronfio e soddisfatto, senza notare una strana luce negli occhi dell’ometto magico. Il giorno di Pasqua Vladimir radunò un sacco di bambini nella sua grande casa, fece deporre su un tavolo, ricoperto d’un bel tappeto rosso, l’enorme uovo, lo scartò con aria trionfante e…Zac! con un grande martello lo spaccò in due. Fu così che dall’uovo uscì un’enorme cascata di cacca puzzolente che ricoprì, con un bel risultato gocciolante, il non più sorridente Vladimir. “Piaciuta la sorpresa?” disse una vocetta festosa, che sembrava provenire da sotto il tavolo. E a tutti i presenti sembrò di intravvedere un ometto a forma di uovo che scompariva, svolazzando tutto allegro, fuori dalla finestra.
E quindi a tutte e tutti gli auguri di una sorridente Pasqua e alla prossima!
Per fortuna oggi pioverà abbondantemente, così, i marciapiedi saranno dilavati dai residui delle deiezioni canine che occupano, abusivamente, i marciapiedi della città.
Un mese fa, il Sindaco ha promesso mano pesante a chi non pulisce e non dilava le deiezioni del cane che accompagna a passeggio, con un aumento, sino a 300 auro delle multe per chi non ottempera.
Incrementare le multe, ma non incrementare i controlli, non produce la diminuzione automatica delle deiezioni che stazionano sui marciapiedi o irrorano gli stipiti dei portoni e dei negozi.
Bene il nuovo bagno automatico in piazza virgiliana per gli umani, ma sono i quadrupedi, coi bipedi al fianco, che producono lordume, non raccolto.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.
@robertostorti
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In vista della partita di sabato prossimo, quando il Mantova, se vincesse, potrebbe festeggiare la promozione diretta in Serie B, i due quotidiani di carta, fanno a gara nel sottolineare che i pochi posti disponibili, sono stati bruciati in meno di un’ora.
C’è una grande eccitazione per questo evento sportivo, atteso e sofferto, dopo periodi di dirigenze serie e altri con presidenti trafficoni, fallimentari e “ciocchettari”.
Converrebbe adottare un profilo basso, che è contemporaneamente scaramantico, come lo sono ad esempio i miliardari piloti di formula uno, che indossano, ad ogni gara, l’intimo usato nella loro prima vittoria, ma anche terapeutico perché aiuta a rialzarsi, dopo il possibile scivolone che, nel calcio, ma anche nella vita, è sempre, dietro l’angolo.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.
@robertostorti
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È andata anche bene, nel senso che si poteva persino perdere, come riconosce il ritrovato mister. Infatti il Trento, “bestia nera per il Mantova” (la Voce), ha aggredito i biancorossi (stavolta biancocelesti) non lasciandoli giocare, e, pur in 10 per tutto il secondo tempo, è riuscito a pareggiare il bel gol di Fiori, sfiorando addirittura il vantaggio nel finale. E il Mantova? A parte la magnifica azione del gran gol di Fiori, şbiàvid, sbiadito come la sua maglia color celeste chiaro. Beh, dato che il Padova ha perso, speriamo che la prossima sia addirittura la decisiva per acchiappare la B, e s-ciao.
6’. Ed è subito Trento. Tale Obaretìn fugge sulla sinistra e crossa per benin; testa di Rada e bala andada (in ciel). (clicca sul disegno per ingrandirlo)
17’. Contropiede Radaellesco, palla per Galuppini , “velo” per Fiorin Fiorello che conclude col gol bello. (clicca sul disegno per ingrandirlo)
16’ del secondo tempo. Tale Pasquato riesce a passar di testa per il neo entrato gigante nero Italeng (1) che “fa perno su Cavalli” (Gazzetta), si gira liberandosene di forza, e (2) fa deng-deng per il pareggio del Trento. (clicca sul disegno per ingrandirlo)
24’. Anastasìa vola via e crossa, ma il Vitturini testeggia per gli uccellini. L’è andada ben, e sperém in dla prosima. (clicca sul disegno per ingrandirlo)
La nuova, tribolata, Camera di Commercio che riunisce le province di Mantova, Cremona e Pavia, quest’ultima che ha fatto di tutto per non essere accorpata, ma il Consiglio di Stato le ha dato torto, avrà sede nella nostra città, ma nasce con quasi 5000 aziende a rischio insolvenza.
Secondo uno studio appena pubblicato, Cremona è prima in classifica regionale, con 1431 aziende (27% del suo totale), Pavia è al terzo posto del podio con 2201 aziende (28% del suo totale) e Mantova è in quinta posizione con 1279 aziende a rischio (26% del suo totale)
Non un buon viatico per la nuova Camera, e per le aziende, con in più le non buone prospettive, usando un eufemismo, per l’anno in corso.
A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie.
@robertostorti
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“Mothership connection”, 1975 (Casablanca)
Funk, r&b
di Martina Vetrugno
Il funk come sinonimo di verità da cercare e tenersi ben stretta. Da questo caposaldo si sviluppa buona...
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