A Bassano colpo di mano (e senza il Tano)

A Bassano colpo di mano (e senza il Tano)

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la partita vista da Ciffo

Proprio così. Il Mantova a Bassano (prima della partita avanti una quindicina di punti) vince con pieno merito, giocando anche bene, sindrome dei minuti finali a parte. Finalmente una vittoria dopo una vittoria; e finalmente fuori (sia pure per un pelo) dalla zona playout; dunque finalmente in zona salvezza. Qualcuno addirittura parla di “miglior prestazione dell’anno”, e, per quel che ho visto su Sportube (visione un po’ tormentata) penso di esser d’accordo. E senza lo squalificato Tano Caridi. Cos’è successo? Teniamo pure conto che il Bassano non attraversa il suo miglior momento (come dimostra il cambio d’allenatore), ma certo da quando il Ciccio Graziani ha preso in mano la squadra, si vede un altro Mantova, sempre ben sistemato e determinato. Inoltre pare che gli acquisti di gennaio siano piuttosto indovinati. Insóma, speréma in bén.

Al 24’ il primo gol. Donnarumma, che imperversa sulla sinistra, appoggia a Raggio, che, di prima, crossa in mezzo all’area, dove sono Guazzo e Regoli circondati da tre giallorossoneri; Regoli tocca (pàremi) per Sandokan Guazzo, rapidissimo a girarsi e a fulminare in rete. S’entusiasma persino il presumibilmente bassanese telecronista. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Tanto per far vedere che il Bassano non sta lì a guardare, ecco (al 42’) una paratona del nostro non tonto Tonti su sinistrone d’un tal Minesso. Il cross, partito dall’altra parte, era stato malamente deviato da un biancorosso. Attenzione a non farvi ingannare dalla prospettiva: il pallone non entra, ma è respinto “in avanti” (e sarà poi messo fuori causa dal bravo Vinetot di testa). (clicca sul disegno per ingrandirlo)

Il raddoppio (6’ della ripresa). è bello e fortunato. Il giovane Smith va via sparato sulla destra lasciando un frastornato giallorossonero a metà strada, mette in mezzo per Guazzo che, contrastato, “cicca”; lo pseudo tiro diventa un magnifico “assist” per l’accorrente Donnarumma che sinistreggia nell’angolino. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

 

Il Mantova rischia persino il terzo gol prima con Marchi (entrato al posto di Guazzo) e poi con Smith, ma, tanto per  mantener le sane tradizioni, ci fa passare un brutto quarto d’ora finale, coronato al 42’ con il gol giallorossonero d’un tale Stevanin, che segna a porta semivuota su passaggino del bravissimo Gerli sgusciato in mezzo a un mucchio di “sindromizzati” biancorossi.   Il “mental coach”, per guarire tal funesta malattia ingaggiato, intensifichi le cure, parché l’è mìa bèl restàr con l’anima tacàda via (come diceva mia mamma) fin ala fin. (clicca sul disegno per ingrandirlo)

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