L’ossessione legale soffoca e non educa

L’ossessione legale soffoca e non educa

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Buon mercoledì educante

Ho la sensazione che la scuola involva più che evolvere.

Due notizie di oggi me lo fanno pensare: quella dei Dirigenti scolastici che hanno bisogno di un avvocato per capire che rischi corrono a lasciare liberi gli studenti delle medie inferiori dopo l’ultima campanella del giorno e quella relativa alla separazione di ambienti di chi mangia alla mensa scolastica e chi invece si porta da casa il cibo.

In entrambi i casi, più dei problemi educativi vengono presi in considerazione gli aspetti giuridici e le conseguenze penali o legali in genere.

Se il compito della scuola è educare, dividere in due spazi diversi chi usufruisce della mensa scolastica e chi invece si porta il cibo da casa è altamente diseducativo, a mio parere, e, infatti, i motivi addotti non sono di ordine pedagogico ma giuridico alimentare e basta, per il timore che la eventuale mescolanza tra cibi della mensa e quelli portati da casa possa portare a denunce nei confronti di chi non riuscirebbe a garantire una mensa senza “contaminazioni”.

Anche nel caso della pausa pranzo, la paura dei ricorsi legali diventa più importante della funzione di educare come nel caso della custodia dei minori di 14 anni a fine lezioni.

Siamo all’assurdo degli “allert”che superano le istruzioni e le funzioni proprie di scuole, ospedali, uffici.

L’ossessione della legge, e della troppe leggi mai abrogate anche se superate, come succede nel nostro paese, soffoca e, sopratutto, non educa e non è educante.

A risentirci, o rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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