La natura ha iniziato a presentarci il conto

La natura ha iniziato a presentarci il conto

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Buon venerdì naturale.

Quello che è successo in Liguria, con barche e yacht scaraventati sulle strade e piazze dalle onde che hanno superato brillantemente le dighe foranee dei porti, la devastazione di alberi e foreste di conifere in Veneto, Trentino e in Carnia, è, purtroppo, solo l’inizio del salato conto che la natura, violentata da noi umani, sta presentando.

Inutile polemizzare sui mezzi di informazione che sino ad oggi non si sono accorti che oltre allo yacth di Berlusconi ci sono stati disastri ben più gravi che cambieranno le nostre vite, non perché non troveremo più gli stessi luoghi di villeggiatura di ieri, ma perché, da oggi, dovremo fare i conti con una natura diversa da sempre, più violenta e meno controllata e controllabile.

Con migliaia, (o milioni ?), di alberi che impiegheranno decenni a ricrescere, i flussi delle acque non saranno più gli stessi e, soprattutto saranno più rapidi e travolgenti nello scendere a valle; le piene dei fiumi, conseguentemente, saranno la norma ad ogni piccola pioggia, in alto, e le frane si moltiplicheranno.

Non bisogna essere degli scienziati per capire che con la sparizione della foresta di Paneveggio, non mancherà solo il legno per fare violini.

Forse abbiamo ancora un po’ di tempo per ravvederci e smettere di insultare madre terra che si è stancata e che ci ha risposto, mettendoci in ginocchio, tutti, dai montanari, ai marinai, a noi uomini e donne di pianura.

Qualcosa per ridurre la nostra pesante impronta, dobbiamo fare, e alla svelta.

A risentirci, o a rileggerci, alla prossima occasione. Grazie

@robertostorti

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