Le favole confuse

Le favole confuse

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Settimanale di favole inedite a cura di M. Vittoria Grassi

Le favole di MVG

Le favole confuse

Questa storia continua le disavventure del povero mago Memorino, che, affetto da Bollicite acuta, da tempo doveva sottoporsi alle cure “”pungenti”” della moglie Giuliva, incaricata dal medico di bucare tutte le bolle di favole che si erano gonfiate sul povero Memorino, riducendolo ad un materassino ambulante di bubboni di favole. Già qualche problema si era verificato quando la favola di Cappuccetto rosso era partita a razzo e senza controllo dalla sua bolla, ma gli inconvenienti erano destinati, inevitabilmente, a continuare. Così capitò che Giuliva, presa da entusiasmo, bucò contemporaneamente due bolle particolarmente grosse che stazionavano sul braccio destro di Memorino, quella della favola di Hansel e Gretel e quella di Biancaneve. Le due storie schizzarono via insieme e finirono col confondersi tra loro, finendo accavallate nel libro che una gentile signora teneva aperto sulle ginocchia per leggere, come faceva ogni sera, la favola della buona notte alla sua bambina. “”Dunque – cominciò la signora – c’era una volta la casa di due fratelli Bianchel e Netel, rimasti orfani in giovane età..”” Che strana storia, pensò la signora, sarà una favola in chiave moderna, però sembra interessante! e continuò:””In questa casa viveva una matrigna cattiva, che si guardava sempre allo specchio e che aveva sette figli nani, tutti molto simpatici ma molto poveri. Un giorno Bianchel e Netel, mentre sbrigavano le faccende domestiche e la matrigna stava lavando i denti ai sette nanetti, fecero sbadatamente cadere sul pavimento lo specchio magico della matrigna che si ruppe in mille pezzi e, prima di schiantarsi definitivamente, così parlò “”Sono lo specchio delle sue brame ma non mi piace questo reame, se dalla casa non fuggirete, anche la vita ci perderete””. Bianchel e Netel decisero così di scappare di casa e, per precauzione, presero con sé una mela avvelenata che la matrigna aveva preparato per disfarsi di loro. Prima che spuntasse l’alba i due fratelli uscirono dalla finestra di casa, ma furono visti da uno dei sette nani che cominciò a gridare “”Aspettate, veniamo con voi, siamo stufi di addentare mele magiche a pranzo e cena perché nostra madre non fa che rimirarsi allo specchio!!!””. Così, detto fatto, scapparono in dieci e si rifugiarono in una casetta fatta tutta di zucchero, nel bosco. Era proprio una bella casetta, magica naturalmente, e generosa, tanto che recitava filastrocche per invogliare i bambini a sfamarsi: “”Chi mi mangia la cucina zuccherosa e sopraffina?”” E i dieci non si facevano pregare: ogni giorno si rosicchiavano un pezzo di casa per sfamarsi: chi sgranocchiava il tetto, chi una finestra, chi un lavandino … finché, ovviamente, la casetta crollò. I dieci ragazzi non sapevano proprio che fare, anche perché la matrigna li stava cercando e temevano che li ritrovasse e li punisse crudelmente. Per fortuna passò di lì un principe azzurro a cavallo, che vide Netel e se ne innamorò. E siccome la ragazza non voleva saperne di seguirlo senza gli altri nove, il principe ebbe il suo da fare a farli salire tutti quanti sul povero cavallo, che si avviò, molto lentamente, verso il castello. Per strada però ecco la matrigna arrivare. “”Niente paura – gridò il principe – ci penso io!”” E, sceso da cavallo, chiese alla matrigna:””Preferisci avvelenarti con la tua mela o farti infilare nel forno del mio castello?””
A questo punto la signora che stava raccontando la favola si accorse che la sua bambina dormiva profondamente, con un sorriso beato. “”Si vede che questa strana storia le piaceva proprio – disse tra sé la donna -: di solito fa un sacco di storie per addormentarsi!”” E così la signora chiuse il libro e se ne andò a sua volta a letto pensando: “”Guarda un po’ che favole inventano al giorno d’oggi: un po’ sembrava Biancaneve e un po’ Hansel e Gretel … Mah, i tempi cambiano rapidamente, anche per le favole!””

Immagine tratta da agenda.filastrocche.it

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