Storia del Principe Dumbo – 2

Storia del Principe Dumbo – 2

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Settimanale di favole inedite a cura di M. Vittoria Grassi

Le favole di MVG

Storia del principe Dumbo . 2

Riprendiamo e concludiamo insieme oggi la storia del principe Dumbo, che, se ricordate, avevamo lasciato in età da marito e alle prese con il suo problema delle orecchie, talmente enormi da scendergli giù fin oltre le spalle. Suo padre, il re Concreto, aveva finalmente scelto di fare un gran banchetto, per agevolare – diciamo così – la scelta della sposa. In compenso, la regina madre Geremiade aveva ottenuto che il figlio si presentasse per l’occasione nel modo più “”invitante”” possibile: gli aveva accartocciato con cura le orecchie dietro le spalle, coprendole con i capelli, così che sembrassero quasi dei graziosi boccoli, un po’ fuori moda ma accettabili. Dumbo si era gentilmente prestato a tutte le manovre, anche se con qualche sospiro rivolto di nascosto al suo fido valletto Arzillo, che aveva il compito di allentargli di tanto in tanto i fastidiosi nodi con cui le orecchie gli stavano raccolte dietro la testa. Il re aveva fatto le cose in grande: gli inviti avevano raggiunto ben 150 ragazze dei regni confinanti, che sopraggiunsero in gran pompa accompagnate da damigelle, fratelli, paggi e regali di varia natura. Ben presto il castello si riempì di gente e di grida e i tavoli ben apparecchiati nel parco reale si riempirono. Dumbo, per la verità, si era rintanato in camera sua, deciso a scendere all’ultimo momento perché, come ricorderete, le sue orecchie erano tanto lunghe quanto acute e il frastuono gli dava non poca noia. Quando finalmente si decise a scendere, cominciò a sfilare tra un tavolo e l’altro, salutando con gentilezza. Tutte le ragazze facevano a gara per farlo sedere vicino a loro, naturalmente, e la regina Geremiade gli faceva continui segnali perché si fermasse ai tavoli più interessanti, secondo lei: quello della principessa Ammalia – ad esempio – che sbatteva le palpebre 100 volte al secondo, o della duchessina Serafina, che aveva le unghie più lunghe e più curate del regno. Ma il principe esitava a fermarsi perché le voci e i complimenti delle ragazze lo frastornavano: le orecchie accartocciate gli facevano male e i suoni che sentiva venivano amplificati e distorti, gli rombavano nella testa. Così continuò a camminare finché arrivò in fondo al parco, vicino ad un tavolo dove stava seduta una sola ragazza accompagnata dalla sua dama di compagnia. Anzi, il principe fu attirato proprio dalla dama di compagnia che (come si seppe dopo) si chiamava Vispa e che si teneva davanti un quaderno aperto e una matita. “”A che cosa servono ad un banchetto, carta e matita?”” chiese cortesemente Dumbo. La ragazza che (come si seppe dopo) era la principessa Ermetica, del famoso e nobile casato dei Silenziosi, sorrise e rispose:””Il fatto è, maestà, che io parlo ma nessuno riesce a sentirmi perché ho, come tutti i miei antenati, un sottilissimo filo di voce che è praticamente inudibile ad orecchio umano. Come si può vedere, la mia fida damigella Vispa riesce a leggermi sulle labbra le parole e le scrive pazientemente sul quaderno in modo che chi mi sta attorno riesca a capirmi!”” “”Ma io ti ho sentito benissimo! – ribatté Dumbo sciogliendosi finalmente le lunghissime orecchie – anzi da molto tempo non sentivo una vocina così armoniosa e delicata!”” E così fu davvero un lietissimo fine: Dumbo ed Ermetica si sposarono ed ebbero figli con orecchie smisurate e vocine sottili come il soffio di una brezza primaverile. Si sposarono felicemente anche Vispa e Arzillo, mentre Geremiade ebbe modo di lamentarsi dei suoi 19 nipotini e Concreto poté finalmente rilassarsi cedendo il trono al figlio, a cui d’estate chiedeva continuamente:””Per favore, sbatti un po’ le orecchie, che muoio di caldo!””

Immagine tratta da granieri.us

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